Al via il primo Piano per la Salute per tutta l’area metropolitana, un piano articolato su 70 progetti promossi dai Comuni, dalle Aziende Sanitarie Pubbliche e da oltre 130 partner, tra enti pubblici e privati, istituzioni e associazioni: 73 progetti che affrontano 4 grandi temi di salute, comuni a tutta l’area metropolitana bolognese.
Il primo passo del nuovo Piano per la Salute è stato compiuto oggi dalla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, formata dai Sindaci dei 50 Comuni dell’area metropolitana e presieduta da Giuliano Barigazzi e Giuseppe Paruolo, Assessori alla Salute di Provincia e Comune di Bologna, che ha approvato e firmato il Patto per la Salute, ovvero l’impegno concreto a dare priorità, in termini di progettualità, risorse umane e materiali, alle azioni individuate nel Piano per la Salute.
Il punto di forza consiste nella condivisione e nella partecipazione di importanti settori della società, non solo quelli sanitari, alla formulazione di una politica per la salute che riguardi tutti e che sia sentita da tutti. Un importante obiettivo raggiunto con il contributo degli operatori dell’Azienda USL di Bologna, in particolare di quelli impegnati nei settori della promozione della salute e dell’epidemiologia.
Hanno sottoscritto e partecipato alla formulazione del Piano per la Salute oltre 130 soggetti, istituzioni, mondo cooperativo, associazionismo, aziende pubbliche private, fondazioni, terzo settore, sindacati, università tra i quali: i 50 Comuni dell’area metropolitana di Bologna, Provincia di Bologna, Azienda USL di Bologna, Azienda Ospedaliera–Universitaria di Bologna, Istituti Ortopedici Rizzoli, Regione Emilia Romagna, Università degli Studi di Bologna, Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, CSA di Bologna–Ministero dell’Istruzione, Istituzione G.F. Minguzzi, CGIL CISL UIL della provincia di Bologna, Ordine dei Medici della provincia di Bologna, Collegio Infermieri della provincia di Bologna.
Le aree di intervento
I 73 progetti, declinati per specifiche realtà territoriali, riguardano 4 aree di intervento che coincidono con 4 grandi domande di salute:
– Contrastare le cause del disagio psicologico rivolgendosi in particolare alle giovani generazioni e agli anziani, perché possano avere sostegno nel bisogno ed ottenere una vita in salute e benessere.
– Cooperare per un ambiente sano e sicuro lavorando per la prevenzione dei rischi derivanti dall’inquinamento atmosferico e dagli incidenti stradali.
– Effettuare da parte delle Amministrazioni pubbliche valutazioni di impatto sulla salute iniziando la sperimentazione dalle grandi opere e dalla ristorazione collettiva.
– Aiutare i cittadini a compiere scelte di vita sane mettendo a loro disposizione i risultati della ricerca scientifica indipendente, migliorando la capacità di comunicare per la salute, sostenendo le reti di auto mutuo aiuto e tutte le strategie di cooperazione tra cittadini e istituzioni.
L’individuazione delle 4 aree di intervento è emersa dall’analisi del profilo di salute della popolazione, raccolta sistematica di tutti i parametri che “raccontano” lo stato di salute, inteso come benessere psico-fisico e sociale, della popolazione di Bologna e provincia. Fra questi: natalità, mortalità, mortalità infantile, principali cause di morte, offerta di servizi, stili di vita, ambiente, viabilità, adesione agli screening.
Il Piano per la Salute, elemento centrale dell’azione di governo locale, fornisce un orientamento per la promozione della salute e la prevenzione delle malattie in tutte le singole comunità locali bolognesi. “È un approccio globale alla salute” ha dichiarato Giuliano Barigazzi, co-presidente della Conferenza “intesa come benessere fisico, mentale e sociale, il cui raggiungimento coinvolge le politiche territoriali nel loro complesso e non solo il settore sanitario. La salute non è solo assenza di malattia. Per poter essere efficace, una politica per la salute non deve limitarsi ad interventi di carattere assistenziale. Diventano così rilevanti l’organizzazione della società, le scelte comportamentali e gli stili di vita, le condizioni dell’ambiente e la struttura urbanistica. È dunque necessaria l’assunzione della salute come criterio di riferimento per la definizione delle politiche pubbliche”.
Molteplici sono infatti i fattori che condizionano lo stato di salute delle comunità dell’area metropolitana bolognese: su alcuni di questi fattori, veri e propri determinanti per la salute, quali condizione economica, abitudini di vita, condizioni ambientali, disponibilità di servizi sanitari, sociali e scolastici, si può intervenire per migliorarli. “È molto importante” ha dichiarato Giuseppe Paruolo, co-presidente della Conferenza “rendere disponibili nella nostra comunità, senza barriere di esclusione sociale o economica, le cure più appropriate per chi si ammala. È altrettanto importante investire risorse nella nostra comunità per prevenire la sofferenza e garantire che il diritto alla salute sia un diritto per tutti, senza differenze di età e ambiente di vita”.
Salute dove
I 73 progetti riguardano ognuno un’area specifica del territorio, per intervenire puntualmente sulle necessità specificatamente espresse da ogni comunità locale.
L’elenco completo dei progetti, delle persone a cui sono rivolti e di tutte le informazioni per parteciparvi sono reperibili sul sito www.ausl.bologna.it/pianoperlasalute
Diversi i fronti di intervento:
Mettere a disposizione degli anziani servizi sociali, sanitari e di volontariato altamente integrati, che, utilizzando le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, ne sostengano la permanenza al proprio domicilio.
Promuovere abitudini di vita e stili di comportamento sani attraverso progetti rivolti a sensibilizzare contro il fumo, contro l’abuso di alcol, educazione alimentare, gruppi di auto mutuo aiuto, promozione dell’attività fisica negli anziani e dell’allattamento al seno.
Sensibilizzare i cittadini migranti e appartenenti alle fasce deboli della popolazione, per favorire la loro adesione ai programmi di screening per la diagnosi precoce dei tumori della mammella, del colon retto e dell’utero.
Migliorare la qualità dell’aria, dell’ambiente e la sicurezza sulle strade con progetti di educazione ambientale, di miglioramento della viabilità, di promozione della bio-architettura e delle energie rinnovabili.
Aumentare le competenze a vivere le relazioni e la comunità nell’infanzia, nell’adolescenza e nella famiglia con progetti rivolti ad adolescenza, crescita, sessualità, attività ricreative autogestite, banca del tempo, educazione di strada.
Migliorare il contributo alla salute della comunità, introducendo criteri di valutazione dell’impatto sulla salute nei percorsi di scelta dei fornitori e di gestione dei servizi nel campo della ristorazione collettiva di responsabilità comunale.