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Iniziativa di solidarietà della Cgil di Modena

Ammonta a 52.500 euro (pari a 100 milioni delle vecchie lire) la cifra che la Cgil di Modena devolverà a favore di sei associazioni umanitarie nel corso dell’iniziativa pubblica “La Cgil per la Pace, la Giustizia e la Solidarietà” aperta alla cittadinanza, domani pomeriggio, martedì 30, presso il salone Corassori (ore 15.30, piazza Cittadella 36).


Emergency, Libera Associazioni contro le mafie, Medici Senza Frontiere, Associazione Malati Oncologici di Carpi, Associazione Bambini nel Deserto, Associazione Kabara Lagdaf per il Popolo Saharawi, sono le sei associazioni umanitarie operanti in diversi ambiti a cui i 70 sindacalisti della Cgil di Modena, che hanno intentato causa a “Il Giornale” per la campagna diffamatoria dell’estate 2002 sulle “doppie pensioni”, hanno scelto di destinare l’intera somma di risarcimento danni ottenuta dalla vittoria legale.

L’iniziativa di domani pomeriggio è stata presentata stamattina in conferenza stampa dal segretario generale della Cgil, Donato Pivanti,
dall’organizzatore Rossana Trenti e dai componenti della segreteria confederale Cgil Fiorella Prodi e Domenico D’Anna.
“In base ai specifici progetti umanitari proposti dalle associazioni – spiegano Pivanti e Trenti – abbiamo scelto di destinare 10.000 euro ciascuna ad Emergency, Libera, MSF e AMO di Carpi, 5.500 euro all’Associazione modenese Bambini nel Deserto e 5.000 euro all’associazione modenese di solidarietà con il Popolo Saharawi Kabara Lagdaf. I restanti 2.000 euro sono devoluti ad associazioni minori e di volontariato locale”.

La causa legale contro ‘Il Giornale’
L’iniziativa di solidarietà della Cgil di Modena rientra nel panorama di analoghe iniziative Cgil che a livello territoriale e nazionale si stanno
svolgendo in questi mesi e settimane per la devoluzione delle somme di risarcimento danni ottenute dalla vittoria della causa legale contro “Il
Giornale” che a livello nazionale ha coinvolto oltre 450 sindacalisti della Cgil (Confederale, Categorie e Strutture Territoriali) per un ammontare
complessivo di 406.500 euro di risarcimento danni (comprese le spese legali).
Si tratta di una cifra cospicua, pari a 750 euro di risarcimento danni per ogni sindacalista diffamato, cifra peraltro assai più bassa di quella inizialmente richiesta dagli avvocati Cgil – 33.000 euro per ogni
sindacalista – e riconosciuta dalla sentenza di primo grado del Tribunale di Monza-Sezione distaccata di Desio.
Si è però coscienziosamente scelto di arrivare ad una transazione con la proprietà editoriale (Società Europea di Edizioni Spa, il direttore
Belpietro e altri tre giornalisti autori degli articoli diffamatori), in ragione sia della cifra obiettivamente altissima che si sarebbe venuti a
chiedere alla proprietà, e per non affrontare successivi (e incerti) gradi di giudizi che avrebbero prolungato il diritto stesso della Cgil e dei sindacalisti diffamati a vedere affermate le proprie ragioni.

Associazioni e progetti umanitari sostenuti dalla Cgil di Modena
Emergency. Fornisce assistenza medico-chirurgica gratuita e di elevata qualità nelle zone di guerra e promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani. Dal 1994 oltre 2.300.000 pazienti sono stati curati gratuitamente in ospedali, cliniche e centri di riabilitazione gestiti da Emergency. I 10.000 euro donati dalla Cgil di Modena saranno destinati a sostenere il funzionamento dell’ospedale chirurgico di Goderich in Sierra Leone, lacerata per anni (1991-2002) da una feroce guerra intestina per il controllo di miniere e giacimenti. Il bilancio di vittime della guerra è altissimo, così come il numero delle persone costrette alla fuga, rapite, ferite, mutilate. Agghiacciante la violazione dei diritti umani che ha mietuto vittime soprattutto fra i bambini. Per le misere condizioni di vita
l’età media è 37 anni, il tasso di mortalità infantile più alto al mondo (la malaria è molto diffusa ed è tra le principali cause di morte tra i bambini, ma sono altrettanto diffuse le infezioni gastrointestinali e alle vie respiratorie). Il paese è deficitario di strutture sanitarie (gran parte sono andate distrutte con la guerra), i centri sanitari e gli ospedali pubblici (le cure sono tutte a pagamento e spesso a costi inaccessibili ai più) non dispongono di attrezzature adeguate e personale. Nel 2001 è stato realizzato l’ospedale di Emergency, l’unica struttura chirurgica gratuita
nel paese, con un blocco operatorio composto di due sale e vari servizi, radiologia, laboratorio analisi, terapia intensiva e sterilizzazione. Nel
2002 si aggiunge uno spazio per la riabilitazione fisica e la sala gessi, e nel 2003 per far fronte all’aumento delle richieste sono state costruite
due nuove corsie: una corsia pediatrica (con sala giochi per i piccoli pazienti) e una corsia che ospita i pazienti che hanno subito interventi di chirurgia ortopedica. Il centro si completa anche di un ambulatorio per visite mediche con una media mensile di circa 1.500 casi.
Libera Associazioni, nomi e numeri contro le mafie. Nasce il 25 marzo 1995 per coordinare e sollecitare l’impegno della società civile contro tutte le mafie. Vi aderiscono più di 1.000 gruppi tra nazionali e locali oltre a singoli sostenitori. Libera agisce per favorire la creazione di una
comunità alternativa alle mafie, certa che il ruolo della società civile sia quello di affiancare la necessaria opera di repressione dello Stato e
delle Forze dell’Ordine, con un’offensiva di prevenzione culturale. I 10.000 euro donati dalla Cgil finanziano un progetto di contrasto alla criminalità, e in particolare la criminalità giovanile che è in aumento, nei quartieri popolari Zen e Brancaccio di Palermo. Il progetto è stato recentemente sollecitato a don Luigi Ciotti, presidente di Libera, dalle locali associazioni palermitane impegnate a sviluppare risorse di legalità umane, sociali ed economiche presenti sul territorio. Con questo progetto si tratta, come è solito dire don Ciotti, di aiutare i ragazzi a liberare la loro libertà.
Medici Senza Frontiere (MSF). Associazione umanitaria internazionale, senza alcun legame di tipo politico, economico o religioso. Nasce nel 1971 dall’iniziativa di due gruppi di medici francesi in Biafra e Bangladesh, in 30 anni di attività è diventata la più importante organizzazione
indipendente e privata per le emergenze di soccorso sanitario, in grado di fornire assistenza umanitaria con immediatezza e professionalità al di là di ogni barriera diplomatica o burocratica.
In Italia l’impegno dei Medici Senza Frontiere inizia nel 1992 con una forte azione di denuncia della carestia e della guerra civile che decimano
la popolazione in Somalia. L’associazione si costituisce legalmente nel 1993 e nel 1994 si distingue per un forte intervento durante l’emergenza del Ruanda. I 10.000 euro della Cgil contribuiscono a finanziare il programma di
emergenza contro il colera nelle aree di Afder e Gode in Etiopia (costo complessivo 62.000 euro) colpita nel 2006 da un’importante epidemia di
colera dovuta alle inondazioni e diffusa in varie regioni del Paese. L’obiettivo del progetto è di ridurre mortalità e morbilità in particolare
nei distretti più colpiti di Kalafo, Mustahil e Cherati.
Associazione Malati Oncologici Carpi (AMO). Nasce a Carpi nel 1996 con l’intento di aiutare i malati affetti da tumore, cercando di migliorarne l’assistenza e la cura e potenziando le strutture pubbliche che si occupano di oncolologia; in particolare lavora in stretta collaborazione con l’Unità Operativa di Medicina Oncologica dell’Ospedale Ramazzini di Carpi. L’associazione si è attivata in questi anni per donazioni di attrezzature, materiali e strutture; istituzione borse di studio, contratti, corsi di aggiornamento per medici, infermieri, psicologi e personale tecnico e amministrativo; trasporto gratuito dei pazienti e assistenza infermieristica domiciliare; esperienza di accoglienza ed ascolto presente
nel reparto di Medicina Oncologica e negli ambulatori di ginecologia oncologica; attività di consulenza con psicologa per pazienti e famigliari.
Il contributo di 10.000 euro della Cgil contribuisce a due grandi progetti di AMO: la realizzazione a Carpi di un Reparto di Radioterapia per la riduzione dei tempi di attesa in tutta la provincia di Modena e per trattamenti concomitanti chirurgici/chemioterapici/radioterapici (costo
totale 1.500.000 euro, tempi previsti 18 mesi); costituzione di una Breast Unit nel 2008 (unità multidisciplinare per la terapia del cancro alla
mammella, costo 300.000 euro) ristrutturando insieme all’Ausl i locali adiacenti alla U.O. di Onocologia. La Cgil di Modena è particolarmente legata ad AMO per il ruolo che nell’associazione ebbe una sindacalista speciale, Lorella Zeni,
prematuramente scomparsa nel gennaio 2006. Lorella seppe vivere con coraggio la sua malattia, rendendo normale l’eccezione, vivendo anche i
momenti più bui fino in fondo con costanza e amore. “La vida la va sgagneda!” è rimasta la frase più emblematica di Lorella che fu attiva nei
progetti di psiconcologia, nei gruppi di autoaiuto, di dialogo e condivisione di esperienze, contribuendo anche alla pubblicazione
dell’associazione “…libere di vivere!”.
Bambini nel Deserto. E’ un’organizzazione umanitaria modenese, costituitasi nel luglio 2000 con lo scopo di contribuire a migliorare le condizioni di vita dei bambini nei Paesi in Via di Sviluppo, attraverso azioni dirette e concrete, accogliendo richieste di collaborazione e sostegno da parte di piccole comunità. Grazie a spedizioni e progetti mirati viene portato aiuto e solidarietà principalmente in Africa. I due progetti che la Cgil ha scelto di finanziare destinando 5.500 euro
sono entrambi nel Burkina Faso: 1) la costituzione di una cooperativa di 12 donne di etnia mossi del villaggio di Nebelin (a 40 km ovest della capitale
Ouagadogou) che gestirà un mulino a motore per la macina di sorgo, miglio e grano ingredienti base della dieta di quasi tutti i popoli dell’Africa
Occidentale. Oltre ad alleviare le donne dal lavoro quotidiano di macina, permetterà di guadagnare anche ogni anno una piccola somma che sarà
ridistribuita tra le componenti del gruppo; 2) la costituzione di una cooperativa fra un gruppo di ragazzi con disabilità motorie della cittadina
di Coulibaly, che desiderano affrancarsi dall’estrema povertà in cui vivono e dedicarsi all’allevamento stanziale di montoni.
Associazione di solidarietà con il Popolo Saharawi “Kabara Lagdaf”. Associazione modenese nata nel 1992, aderisce ad Arci Solidarietà e fa parte del coordinamento nazionale delle associazioni di solidarietà con il Popolo Saharawi. Un popolo in esilio da 30 anni nei campi profughi di Tindouf in un’arida porzione di deserto algerino, che vede negato il proprio diritto all’autodeterminazione a causa dell’occupazione militare marocchina di gran parte del proprio territorio nel Sahara occidentale (compreso lo sbocco al mare). L’associazione modenese, grazie alle sinergie createsi con le istituzioni e altre associazioni modenesi, si è attivata negli anni a seconda delle urgenze/necessità per progetti di: ospitalità estiva di bambini, invio di aiuti umanitari, fornitura di motopompe, formazione di operatori assistenziali e educatori, adozioni a distanza, eventi sportivi e di promozione della causa Saharawi, costruzione del nuovo ospedale di Smara (inaugurazione prevista febbraio 2007), ricostruzione nella tendopoli di El Ayoun di 2 scuole distrutte dall’alluvione (inaugurazione prevista febbraio 2007). La Cgil partecipa con 5.000 euro al nuovo progetto di costruzione di una struttura polivalente nella tendopoli di El Ayoun per attività
ricreative-sportive (costo complessivo 48.900 euro).

















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