Le carenze del sistema fognario e di gestione delle acque cittadine costituiscono un problema annoso. Nel territorio del Comune di Reggio Emilia esistono infatti zone in cui gli impianti fognari e di depurazione delle acque non sempre risultano adeguati a sostenere gli scarichi degli insediamenti abitativi.
In alcune aree vi verificano problemi di smaltimento delle acque piovane perché i canali esistenti, in condizioni di ingenti precipitazioni, non sono sempre in grado di far fronte alle esigenze di raccolta e deflusso. Inoltre, là dove non esiste un allacciamento diretto alla rete fognaria la manutenzione dei filtri depuratori da parte dei residenti è talvolta inadeguata, con possibili rischi per la salute del territorio.
Per far fronte a questa situazione, il Comune di Reggio Emilia ha avviato una serie di interventi, sia di natura tecnico-operativa, sia di natura normativa, che prevedono da un lato l’estensione della rete fognaria e la riorganizzazione delle acque reflue, dall’altro la regolamentazione della gestione delle acque nei nuovi insediamenti.
Una delle sfide che nei prossimi anni l’amministrazione comunale si appresta ad affrontare in materia ambientale riguarderà infatti proprio la riduzione degli impatti ecologici e il completamento e la riqualificazione generale delle reti fognarie.
Il piano degli interventi è stato presentato questa mattina presso la sede municipale dagli assessori comunali Carla Colzi (lavori pubblici) e Pinuccia Montanari (ambiente), insieme a Pier Vincenzo Mariani, responsabile funzione progettazione e direzione lavori di Enìa, e Salvatore Vera, direttore del Consorzio di Bonifica Parmigiana Moglia Secchia.
“È nostro obiettivo – ha detto l’assessore Colzi – garantire il collegamento dei nuovi interventi edilizi alla rete fognaria, operando soprattutto sulle aree sottoposte a maggior pressione per carenza di manutenzione e controllo dei depuratori”. “La tutela delle acque superficiali dall’inquinamento – ha commentato l’assessore Montanari – rappresenta un tema centrale. Per questo stiamo lavorando contemporaneamente su diversi fronti: quello della prevenzione, del risanamento e della regolamentazione attraverso l’istituzione di un comitato di coordinamento per la tutela delle acque”.
“Studi approfonditi e l’attuazione di alcune delle opere programmate – ha proseguito Pier Vincenzo Mariani, – hanno consentito ad Enìa ed al Comune di raggiungere, o pianificare, obiettivi importanti di risanamento e tutela idraulica urbana. Tali obiettivi indicano che il coordinamento degli interventi ‘pubblici e privati’ sul territorio può consentire la necessaria ed affidabile infrastrutturazione dello stesso”.
“Ogni intervento di razionalizzazione qualitativa e quantitativa – ha aggiunto Vera – crea grandi benefici per tutto il territorio a valle e consente maggior disponibilità di acque irrigue, che sono di grande importanza per contrastare la siccità. Con l’adeguamento della rete di canali scongiureremo esondazioni ed allagamenti a servizio di aree non solo rurali ama anche urbana, perché urbanizzare un’area che prima era agricola significa che l’acqua di pioggia affluisce molto più velocemente ed in maggiore quantità ai canali, canali che ci apprestiamo a razionalizzare”.
Opere di risanamento
Per quanto riguarda il versante operativo, l’intento è quello di risanare ed estendere la rete fognaria, concentrando gli sforzi in primo luogo sulle aree maggiormente esposte a rischi idrici – allagamenti, ristagni, inquinamento delle acque – che sono sprovviste di una rete fognaria adeguata alle prossime edificazioni. Uno studio, realizzato da Comune ed Enìa, ha permesso di individuare le zone maggiormente carenti da questo punto di vista e di definire le priorità di intervento.
Le opere, per un investimento complessivo di oltre 11 milioni di euro (vedi allegati), si sono al momento concentrate nelle zone di: via Romano e via Ruini in zona Giglio (potenziamento dell’impianto di sollevamento); San Rigo (nuovo impianto di depurazione per le acque nere e acque chiare); via Monti (nuovo collettore per le acque nere e le acque bianche); via Del Chionso e tangenziale Nord (nuovo collettore per le acque nere); Sabbione (nuovo collettore per le acque nere); Fogliano (spostamento collettore acque nere per ampliamento della scuola); via Emilia Santo Stefano (rifacimento reti fognarie); via Inghilterra (nuovo canale collettore per acque bianche); via Settembrini (nuovo collettore per le acque nere).
A partire dai prossimi mesi verranno inoltre realizzati interventi nelle zone di: via Salimbene da Parma e via Nobel a Sesso (nuovo collettore per le acque nere e le acque bianche); Marmirolo (nuovo collettore per le acque nere); via Scaruffi e via Pascarella (nuovo collettore per le acque nere); via Tassoni e via Settembrini (acque bianche); Gavasseto e Sabbione (per le acque nere).
Grazie a finanziamento europeo di oltre un milione di euro, verrà inoltre adeguato il sistema di drenaggio delle acque nella zona di Mancasale, un’area che, per l’inteso insediamento produttivo, è soggetta a rischio idraulico.
Sempre la zona di Mancasale (e in particolare l’area adiacente alla tangenziale Reggio– Bagnolo) sarà inoltre oggetto di un’importante opera di riorganizzazione delle acque del cavo Bondeno e dei suoi affluenti che, causa insufficienza della portata idraulica, rischiano di provocare esondazioni e allagamenti. Alle opere già attualmente in corso per la realizzazione di uno “scolmatore” del collettore fognario lungo via Filangieri e di un nuovo canale di scolo lungo l’asse tangenziale, si aggiungeranno nei prossimi mesi alcuni interventi che ridurranno in maniera significativa i rischi di allagamento dell’area industriale di Mancasale e dell’abitato nella zona a nord della città in condizioni di pioggia intensa. Grazie ad un finanziamento di 1,5 milioni di euro (un milione da parte del Ministero dell’ambiente e tutela del territorio, 500 mila da parte del Consorzio di Bonifica Parmigiana Moglia Secchia di Reggio Emilia), in convenzione con il Comune di Reggio Emilia, il Consorzio provvederà ad adeguare e rendere maggiormente funzionale la rete idrica della zona.
Interventi normativi
Al fine di riorganizzare la gestione delle acque reflue e delle fognature, l’amministrazione comunale sta inoltre mettendo a punto una serie di misure atte a coordinare le diverse operazioni di costruzione, allacciamento e manutenzione delle reti e degli impianti di depurazione.
Nello specifico, il Comune coinvolgerà i privati nelle opere necessarie per ampliare e migliorare il più possibile la rete delle fognature depurate e dei canali/collettori di scolo delle acque piovane. I soggetti che intendono costruire dovranno contribuire con una quota alla realizzazione dell’impianto, da versare al momento del rilascio del permesso di costruzione o della stipula della Convenzione attuativa. Essendo definitivamente collegati alla rete pubblica, gli utenti saranno così sollevati dalla gestione diretta dell’impianto di depurazione condominiale, come accade oggi.
Il principio utilizzato per quantificare il contributo è che, determinato il costo della realizzazione della nuova fognatura, lo si suddivide in modo proporzionale agli edifici esistenti e ai nuovi edifici. La quota del costo di realizzazione relativa agli edifici esistenti viene sostenuta dal Comune di Reggio Emilia. La quota relativa ai nuovi edifici viene sostenuta dai privati concessionari/richiedenti il permesso di costruire.
Un apposito gruppo di lavoro, istituito dal Comune, sta inoltre elaborando un ‘Protocollo operativo’ atto a coordinare l’attività pubblica di Comune, Enìa ed Arpa rispetto ai nuovi insediamenti edilizi.
L’obiettivo è quello di quantificare l’impatto ambientale che i nuovi edifici porterebbero al sistema locale delle acque e di stabilire criteri comuni per valutare se risulti più opportuno richiedere l’estensione della fognatura a carico dei privati oppure autorizzare gli scarichi nelle acque superficiali previo trattamento di depurazione.