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Comprensorio ceramico: l’Agenda strategica dei Ds

Creare nuove alleanze tra i Comuni del distretto ceramico; ridisegnare le politiche scolastiche; innovare il sistema logistico; affrontare le nuove sfide energetiche. Questi alcuni dei punti salienti dell’Agenda strategica proposta dai Ds di Sassuolo che sarà presentata lunedì 29 gennaio durante il Convegno sul Distretto ceramico. All’iniziativa interverranno il ministro per le Riforme Vannino Chiti e il presidente della Regione Vasco Errani.

Il convegno, ospitato nell’Aula Magna del Polo Scolastico di Sassuolo in via Ippolito Nievo, aprirà alle 15,30 con il saluto del sindaco di Sassuolo Graziano Pattuzzi e del segretario provinciale dei Ds Stefano Bonaccini. L’iniziativa fa parte di un progetto più ampio di analisi ed elaborazione di proposte per il rilancio della politica economica. La prossima tappa sarà il 20 febbraio con la Conferenza Programmatica sull’Economia.

Le Proposte
Per fronteggiare i rischi e trovare soluzioni ai problemi persistenti i Ds scelgono la via del “qualificare lo sviluppo” attraverso un Piano strategico che valuti, riorganizzi e verifichi la fattibilità delle soluzioni passate. Per questo nel documento si parla di “città del Secchia”, per sottolineare la necessità di pensare ai Comuni del Distretto come ad un’unica identità.
In primo luogo occorre “(…) ridisegnare le politiche scolastiche dell’area, gli indirizzi e le metodologie didattiche, coinvolgendo e motivando gli operatori della scuola. Rafforzare l’indirizzo secondario politecnico. Predisporre un centro di documentazione didattica per l’arricchimento dei progetti e dei percorsi e per le iniziative di affiancamento. Prevedere, anche col concorso dei privati, risorse aggiuntive per le scuole disponibili a sperimentare percorsi didattici innovativi, contro la dispersione scolastica”.
Il problema delle infrastrutture trova soluzione in una “(…) progettualità che deve oggi essere sottoposta ad una organica verifica alla luce delle realizzazioni effettuate e delle nuove condizioni di scenario, ma, soprattutto, che va ricondotta ad una strategia attuativa improntata a rigorosi criteri di priorità. (…) Alle politiche delle grandi infrastrutture deve poi corrispondere una strategia rivolta ad affrontare i problemi della organizzazione locale del traffico, in particolare nei suoi contenuti di sostenibilità ambientale e di vivibilità, promuovendo una azione di pianificazione della mobilità urbana integrata ed estesa all’intera Città del Secchia, magari nella forma di un Pum strettamente integrato al Piano strategico secondo le indicazioni del nuovo Quadro Strategico Nazionale.
Sulle condizioni di criticità ambientale i Ds sassolesi valutano come “(…)l’esigenza di cambiare radicalmente il paesaggio urbano e industriale del distretto apre opportunità per la realizzazione di spazi aperti organizzati, e per la costruzione di ambienti rinaturalizzati attraverso operazioni di forestazione, che rappresentino una discontinuità del tessuto insediativi, e occasioni di rigenerazione significativi livelli di biodiversità.
Riguardo ai servizi alle imprese i Ds propongono di “verificare se il network regionale dei centri per l’innovazione e dei laboratori universitari e per il trasferimento tecnologico dispone già di una offerta efficace per le imprese di aree di ricerca, in particolare riguardo ai network dell’alta tecnologia meccanica e dell’ambiente. (…)va poi valorizzato il contenuto ambientale delle soluzioni produttive. Da anni i vincoli ambientali alla produzione, benché messi duramente alla prova, hanno generato soluzioni e applicazioni in termini standard antinquinamento e risparmio energetico dei macchinari singoli, di materiali impiegati, di tecniche di riduzione degli inquinanti (…) occorre valorizzare quanto si è fatto e farlo diventare una opportunità in termini di modello, a livello europeo e mondiale.
La proposta inerente all’offerta culturale vede la nascita di un “Urban center del distretto ceramico come strumento di sostengo alle azioni di governance territoriale”. Per Urban center si intende un gruppo si studio e progettazione, composto da diverse professionalità, che rifletta, discuta e elabori nuovi scenari e possibilità di trasformazione della città. In questo caso dovrebbe “proporsi di alimentare la discussione di proposte negli ambiti delle politiche locali, proponendosi come strumento di elaborazione delle scelte necessarie per anticipare e gestire in modo condiviso il cambiamento economico e la ristrutturazione industriale”.
Lo studio propone infine una nuova capacità di governo locale: “l’esperienza del Programma Speciale d’Area va consolidata, in direzione di una modalità permanente di intervento. Ciò può avvenire sia adottando strumenti di pianificazione comuni sia adeguando l’integrazione dei livelli di governo (unione dei comuni con deleghe su temi specifici; aziende speciali per la gestione delle reti e dei servizi, circondario). (…) Non si tratta di pensare ad una forma gerarchica di coordinamento, ma ad una federazione di diversi, una alleanza tra una rete di centri, ciascuno dei quali svolge una funzione specifica e riconoscibile sul territorio. (…) Questa alleanza dei Comuni deve puntare a costruire la nuova città (…) ridisegnare il territorio (…) individuando i beni collettivi e le esternalità da rafforzare.

Il metodo
Dopo un attento lavoro di ricerca, portato avanti da un gruppo di lavoro Ds formato da docenti universitari, urbanisti, amministratori e rappresentanti delle forze sociali, si è giunti alla redazione di un documento che analizza la situazione attuale del Distretto Ceramico ed il cui fine è la proposta di formazione di una Agenda Strategica del Sistema Locale.
Nei mesi intercorsi da ottobre 2005 a febbraio 2006, il gruppo di ricerca ha esaminato i principali documenti di programmazione riguardanti il territorio, ha studiato le soluzioni adottate in Europa, ha intervistato, con l’aiuto di ricercatori universitari, più di venti tra i principali imprenditori ceramici e meccanici dell’area, approfondendo le strategie di settore e aziendali, ha, infine, incontrato i presidi delle scuole superiori e alcune forze sociali dell’area.
Scopo del lavoro non è stato quello di fornire soluzioni definitive, ma di rappresentare uno scenario credibile per riflettere sulle strategie relative al territorio della Valle del Secchia.
L’Agenda Strategica del Sistema Locale viene proposta come contributo innovativo alla coesione entro le comunità e al consolidamento di norme di comportamento orientate alla soluzione condivisa dei problemi nel governo del territorio.
All’attenta analisi dei diversi aspetti legati al Distretto (economico, culturale, amministrativo…) si accompagnano proposte innovative, in grado di risolvere problemi o migliorare i dati già positivi.
















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