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Aumentano le persone che si rivolgono ai centri ascolto Caritas di Bologna

Sempre più numerose le persone che si rivolgono ai centri ascolto della Caritas di Bologna.
Nel 2006 gli italiani sono stati 800 (quasi un centinaio in più rispetto al 2005) e 916 gli stranieri, di cui il 58% immigrati con permesso di soggiorno.

E’ il direttore della Caritas diocesana, Paolo Mengoli, a tracciare il bilancio delle attività dell’associazione cattolica.
Sotto le Due Torri la Caritas ha due centri di ascolto: uno in via Santa Caterina riservato agli italiani, l’altro in via Rialto dedicato agli extracomunitari.
In aumento tra gli italiani sono soprattutto i cosiddetti ‘nuovi poveri’, persone fra i 45 e 55 anni che, improvvisamente senza lavoro, non riescono a trovare un’altra occupazione e a volte rischiano di perdere anche casa e affetti. Non mancano poi le famiglie che, abituate a comprare a rate, finiscono nelle maglie degli usurai e si ritrovano a bussare alla Caritas.

Lo scorso anno gli operatori del centro ascolto hanno svolto 3.384 colloqui e fatto circa 200 accompagnamenti. In crescita pure le patologie psichiatriche, che spaziano da una situazione di instabilità a malattie certificate.

Significativi anche i dati sugli stranieri che si rivolgono agli operatori di via Rialto. Nel 2006 su 916 bisognosi, 315 erano famiglie, di cui 38 madri sole con figli, e 668 persone che chiedevano aiuto alla Caritas per la prima volta. In maggioranza romeni e marocchini, seguono gli eritrei che, giovanissimi e per sfuggire alla leva militare, riescono ad avere un permesso di soggiorno per motivi umanitari ma poi si imbattono nelle difficoltà di trovare un lavoro.
















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