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Inaugurata presso il Policlinico di Modena la nuova tomografia

Inaugurata alla presenza del Sottosegretario al Ministero della Salute dott. Serafino Zucchelli,
di autorità civili e dei massimi dirigenti dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena la
nuova tomografia ad emissione di positroni PET-CT del modello Discovery STE 16.

L’apparecchiatura, che va ad arricchire il già cospicuo patrimonio di strumentazioni diagnostiche
e scientifiche in dotazione al Policlinico, qualifica ulteriormente l’impegno dell’azienda
e dei suoi professionisti ed operatori per favorire il consolidamento della rete ospedaliera della
Provincia di Modena, di cui l’attrezzatura rappresenta un caposaldo, in particolare,
nell’ambito dell’azione di coordinamento e lotta contro i tumori.

“Accanto alla prevenzione primaria e alla diagnosi precoce – dice il Direttore dell’Unità di
Medicina Nucleare dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena prof. Bruno Bagni –
l’obiettivo principale che deve porsi l’assistenza ospedaliera oncologica riguarda il garantire,
con continuità, innovazione e sviluppo assistenziale e tecnologico, affinchè ogni neoplasia,
anche la più cattiva, quando colta opportunamente, posa guarire. Per questo è necessario
mettere a disposizione dei pazienti la più appropriata e scientificamente validata presa in cura, accompagnata dalle migliori strategie diagnostiche e terapeutiche”.

La PET-CT (Positron Emission Tomography –CT) è, infatti un’apparecchiatura biomedica
che consente di ottenere immagini, combinando contemporaneamente due diverse tecniche
diagnostiche entrambe tomografiche, che permettono – cioè – di vedere “sezioni”
del corpo umano: una prima immagine (PET) è ottenuta tramite degli speciali cristalli in manganato
di bismuto (BGO) i quali rilevano positroni, emessi nel processo di decadimento di un radiofarmaco iniettato al paziente, che si distribuisce nella zona oggetto di esame secondo modalità adattate alla patologia del paziente; una seconda immagine è ottenuta attraverso una TAC, quindi mediante raggi X, emessi da uno speciale tubo catodico che ruota attorno al paziente.
Le immagini così ottenute, di tipo sia morfologico che funzionale, che possono essere del
corpo intero o di singole parti, vengono “fuse” e forniscono precise informazioni su come è
fatta la zona di indagine e in che modo sta funzionando, consentendo di studiare per molte
neoplasie, ovvero per molti tumori, le varie fasi della cura. Fondamentale anche il contributo
che può dare alla valutazione di importanti parametri della moderna cardiologia (vitalità miocardica, struttura dell’albero coronarico, perfusione del miocardio). “Fuse” con immagini di risonanza magnetica, le sue risultanze aumentano il grado di conoscenza dell’organo analizzato.

Si tratta di una strumentazione “ibrida” che permette una diagnostica di tipo biologico, e
non solo morfologico, avvalendosi di segnali che interpretano la vitalità dei tessuti, la loro
partecipazione ai processi metabolici, la risposta alla terapia.
Costata complessivamente oltre 4 milioni di euro, quasi un terzo dei quali (1,350 milioni) messi a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, la nuova PET-CT ha trovato sistemazione preso la Struttura Complessa di Medicina Nucleare nell’ambito di un
progetto di ricerca applicata, partito nel 2004 ed articolato in 5 sottoprogetti: oncologico, ematologico, cardiologico, neurologico e tecnologico.

“Il contributo destinato all’acquisto della Pet Tac dà evidenza dell’impegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena a favore della ricerca e, nello specifico, a sostegno di progetti promossi e svolti da gruppi di ricercatori dell’Azienda ospedaliero-universitaria – commenta il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, prof. Andrea Landi – Oltre a sostenere l’acquisto di strumentazioni o attrezzature utili alla prevenzione e alla diagnosi di malattie, la Fondazione persegue come obiettivi prioritari l’inserimento dei giovani nella ricerca scientifica svolta a livello internazionale e il sostegno a progetti che abbiano importanti ricadute sul sistema territoriale.
Il sostegno all’Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico di Modena proseguirà inoltre con il co-finanziamento di una Unità di Tomoterapia: una nuova strumentazione di altissima precisione che sarà in grado di offrire agli utenti un servizio efficace, riducendo i rischi collaterali e abbassando i tempi di attesa”.

La PET-CT, la cui procedura di gara è stata completata nel luglio 2005, mentre la costruzione
dei locali e l’installazione sono terminati nel maggio 2006, è già stata positivamente collaudata da qualche mese con l’esecuzione di 30-40 indagini a settimanali. Realizzata e fornita dalla Ditta General Electric, in associazione con l’impresa Righi di Modena, all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena è presente nel modello Discovery STE 16,
che costituisce il primo esemplare, montato in Italia, della nuova serie di attrezzature ibride
al alta tecnologia.
Sul piano operativo e sociale i risultati più immediati attesi con l’installazione della PETCT
riguardano il miglioramento della qualità assistenziale, la semplificazione dei processi
medesimi con la riduzione della migrazione extra-provinciale (Bologna, Reggio Emilia, Bologna),
una più accurata identificazione delle priorità cliniche e l’ottimizzazione della spesa farmaceutica
in ambito oncologico, che si ottiene con una diversa gestione delle sperimentazioni
cliniche.

“L’inaugurazione odierna – commenta il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena dott. Stefano Cencetti – dedicata ad una delle più recenti innovazioni nel campo della diagnostica per immagini permette di riaffermare il ruolo centrale del Policlinico di Modena nell’assistenza e nello studio delle patologie oncologiche, cardiologiche e neurologiche. Vorrei in particolare sottolineare l’impegno che il Policlinico di Modena intende dedicare nel 2007 all’oncologia per migliorarne ulteriormente la qualità assistenziale semplificandone i percorsi con riduzione delle migrazioni extraprovinciali e ponendo il paziente al centro del percorso assistenziale. La nuova attrezzatura oggi inaugurata rappresenta, in questa direzione, un importante caposaldo, che confidiamo di affiancare, nel corso del 2007,
a: acquisizione di nuove tecnologie in ambito radioterapico, sviluppo delle terapia genica, di
laboratori di ricerca e di procedure chirurgiche innovative al fine di pervenire all’autosufficienza provinciale per le prestazioni oncologiche”.

Soddisfazione per i risultati che aprirà questa nuova strumentazione è stata espressa anche
dal Rettore dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia prof. Gian Carlo Pellacani, secondo il quale “l’arrivo della PET-CT rappresenta il segno ed il senso più concreto degli sforzi che Ateneo ed Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena stanno compiendo di comune intesa per rafforzare la ricerca sanitaria e valorizzare le numerose valide competenze presenti al Policlinico, ritagliando per la struttura una posizione di alto profilo in quella dimensione di eccellenza, che ne qualifichi ulteriormente in campo assistenziale e sociale la proiezione extraregionale ed internazionale meritatamente raggiunta da tanti suoi professionisti”.
















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