E’ arrivata a 62 anni dalla Strage di Marzabotto la condanna delle SS che uccisero 800 innocenti sull’Appennino bolognese, oggi il tribunale militare della Spezia ha condannato all’ergastolo dieci dei 17 imputati, tutti contumaci; gli altri sette sono stati assolti per non aver commesso il fatto. La camera di consiglio è durata quattro quasi 5 ore.
Gli imputati sono ex ufficiali nazisti, tutti ultraottantenni e contumaci. La strage risale al periodo tra il 29 settembre e il 5 ottobre del 1944: 800 le persone trucidate dai nazisti solo a Marzabotto.
Il principale responsabile della strage resta il maresciallo Walter Reder già condannato all’ergastolo dal tribunale militare di Bologna nel 1951 e liberato nel 1985.
La condanna all’ergastolo è stata emessa per Paul Albers, 88 anni, aiutante maggiore di Reder; per il sergente comandante di plotone Josef Baumann, 82 anni; per il maresciallo delle SS Hubert Bichler, 87 anni; per i sergenti Max Roithmeier, 85 anni; Max Schneider, 81, Heinz Fritz Traeger, 84, Georg Wache, 86, Helmut Wulf, 84; per il maresciallo capo Adolf Schneider, 87 anni; per il soldato Kurt Spieler, 81 anni. Tutti sono stati ritenuti colpevoli di concorso in violenza con omicidio contro privati nemici, pluriaggravata e continuata.
Sono stati invece assolti per non aver commesso il fatto il caporale Franz Stockinger, 81 anni; il caporalmaggiore Gunther Finster, 82; i caporali Albert Piepenschneider, 83, ed Ernst Gude, di 80; il sergente SS Hermann Becker, 87 anni; il caporalmaggiore Otto Erhart Tiegel, 81 anni ed il sergente Wilhelm Kusterer, di 84.
Il tribunale ha poi deciso la pena dell’isolamento diurno per tutti i condannati, per un periodo variabile tra uno e tre anni, ed il risarcimento dei danni in favore delle parti civili per una somma complessiva di oltre 100 milioni di euro.
La mattanza di Marzabotto è sicuramente la più cruenta, per violenza e numero di vittime, delle stragi compiute dai nazisti in Italia. Venne perpetrata dalla feroce 16. SS-Panzergrenadier-Division in diverse località quali Tagliadazza, Caparra, Castellano, Caviglia, Vado di Monzuno, Grizzana e, appunto, Marzabotto.
La furia nazista colpì la popolazione civile non riasparmiando nè donne, nè bambini. Intere famiglie vennero falcidiate. Si parla di un totale di 1800 vittime, molte delle quali furono ritrovate molto tempo dopo. Scopo die nazisti era reprimere la brigata partigiana Stella Rossa che nella zona contava più di duemila affliati.