Emilceramica: giovedì 11/1 sciopero di 8 ore

Alla luce delle recenti notizie apparse sulla stampa, le Rsu del Gruppo Emilceramica tengono a puntualizzare lo stato della situazione che di fatto si è venuta a creare dopo l’avvio della procedura di messa in mobilità di 152 unità lavorative.

Le Rsu, consapevoli dell’importanza che assume il piano d’investimento presentato dall’azienda (21 milioni di euro in tre anni), ritengono che la mobilità non sia lo strumento idoneo per affrontare le problematiche contenute nel piano stesso, sia ai fini della redditività aziendale che della salvaguardia occupazionale. La leadership mondiale del distretto e le esigenze di ristrutturazione del gruppo Emilceramica impongono che si ricerchino strumenti di coesione e condivisione dei lavoratori del gruppo e delle parti sociali.


Va, quindi, avviata un’analisi approfondita delle ricadute occupazionali con conseguente utilizzo di tutti gli ammortizzatori sociali praticabili (contratti di solidarietà, riqualificazione professionale, cassa integrazione straordinaria), finalizzati all’attuazione del piano di investimenti presentato dall’azienda. Le Rsu e le maestranze si dichiarano sorprese dell’atteggiamento assunto dall’azienda che, a fronte di un piano di investimenti che prevede l’ampliamento degli stabilimenti ex Prisma e Acif con nuovi impianti di produzione e il montaggio di nuovi forni, non prende in considerazione soluzioni diverse dai licenziamenti collettivi.


Tutto ciò considerando la tradizione Emilceramica, che nei suoi 40 anni di attività industriale non ha mai utilizzato nessun tipo di ammortizzatore sociale nei confronti dei propri dipendenti.
Per queste ragioni e a sostegno degli interessi dei lavoratori, a conclusione delle assemblee dei vari stabilimenti le Rsu e le maestranze hanno deciso di effettuare otto ore di sciopero con presidio degli stabilimenti nella giornata di dopodomani, giovedì 11 gennaio.


Le Rsu tengono a sottolineare che in questa complessa vicenda si sono sempre approcciate con spirito costruttivo, consapevoli della responsabilità che il loro ruolo richiede, e si augurano che il consiglio d’amministrazione dell’azienda rimuova la pregiudiziale della mobilità aprendosi alle istanze delle maestranze e delle Rsu.