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A Modena si studia la qualità dell’aria con i licheni

Creare in città a Modena una rete di controllo della qualità dell’aria, basata sullo studio della presenza dei licheni, una simbiosi tra un’alga e un fungo che si forma sulla corteccia degli alberi. E’ questo il progetto del Centro di educazione ambientale L’Olmo di Modena che avrà come protagonisti gli studenti delle scuole superiori di Modena.


Nei prossimi giorni è previsto un corso di formazione degli insegnanti su come effettuare il monitoraggio biologico dell’aria: i licheni, infatti, sono un ottimo indicatore sullo stato dell’inquinamento perché si sviluppano solo se la qualità dell’aria è buona. Dopo il corso è prevista una campagna di rilevamento effettuata dagli studenti, a partire da quelli dell’istituto Fermi che su questo tema collaborano da tempo con l’Arpa di Modena.
L’iniziativa è stata finanziata dalla Provincia di Modena con i fondi, circa 20 mila euro, destinati a sostenere i progetti dei Centri di educazione ambientale modenesi che avranno un costo complessivo di oltre 60 mila euro.

“Da anni questi Centri – spiega Alberto Caldana, assessore all’Ambiente della Provincia di Modena – svolgono un lavoro prezioso a supporto dell’attività didattica, allo scopo di diffondere l’educazione ambientale a scuola. E’ un investimento sul futuro che permette di sensibilizzare le nuove generazioni sui problemi dell’ambiente e del rispetto della natura”.

Nell’elenco delle iniziative finanziate dalla Provincia spiccano quelle sul risparmio energetico del Centro La Libellula, a cui fanno riferimento le scuole dei comuni di Camposanto, Finale Emilia e S.Felice, del Centro di Nonantola e del Centro Cà Tassi di Fiorano. Il Centro del Parco del Frignano prevede, sempre con il coinvolgimento delle scuole, una mostra itinerante sull’inquinamento atmosferico in collaborazione con l’osservatorio del monte Cimone. Il Centro di Pavullo, Serramazzoni, Lama Mocogno e Polinago realizza un percorso didattico sugli alberi secolari, mentre il Centro di Carpi, Novi e Soliera coinvolge le scuole elementari in un percorso sul rapporto tra bambini e animali. Il Centro di Castelfranco, S.Cesario e Spilamberto prevede di creare una banca dati ambientale sul fiume Panaro, mentre il Centro La Raganella – che opera per i comuni di Cavezzo, Concordia, Mirandola, S.Possidonio e S.Prospero – concentra le proprie iniziative sul tema dello smaltimento dei rifiuti coinvolgendo soprattutto le scuole elementari e medie inferiori.

















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