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Uppi in aiuto alle famiglie colpite dall’esplosione di S.Benedetto

Un aiuto per le famiglie colpite dall’esplosione del 23 dicembre a San Benedetto del Querceto, sull’Appennino bolognese. La proposta arriva dall’Unione piccoli proprietari immobiliari (Uppi) che, per venire incontro alle esigenze ed alle difficoltà delle persone rimaste senza una casa, ha reso noto di voler mettere in campo “una serie di iniziative di aiuto e solidarietà”.

Prima fra tutte – spiega una nota – l’apertura di un conto corrente dove chi vorrà potrà versare una somma da destinare alle famiglie sgomberate; alla fine della raccolta l’Uppi, in qualità di promotrice dell’iniziativa, si impegna a raddoppiare la cifra. Oltre al fondo, l’Uppi intende fornire, gratuitamente, assistenza tecnica e legale per le eventuali richieste di risarcimento danni per quei proprietari immobiliari che si sono ritrovati la casa parzialmente o completamente distrutta dall’esplosione.

“La tragedia, oltre ad avere provocato la morte di cinque persone, ha messo in serie difficoltà tante famiglie che ora hanno bisogno di un aiuto concreto – ha detto Alberto Zanni, presidente provinciale e vicepresidente nazionale Uppi – e la nostra associazione si impegna anche a reperire, tra gli associati, alcuni immobili sfitti sull’appennino bolognese, da mettere a disposizione delle famiglie sgomberate”.
Zanni ha anche ribadito l’intenzione, in qualità di presidente dell’Uppi di Bologna, di costituirsi parte civile al processo.

Nel frattempo anche il Codacons manifesta la volontà di costituirsi parte civile nella vicenda giudiziaria di San Benedetto del Querceto “qualora il Pm dovesse ipotizzare responsabilità a carico dei responsabili di Hera o di altre società od enti preposti a garantire la sicurezza degli impianti, e delle modalità di intervento in caso di emergenze come quella che ha portato allo scoppio”.
Lo ha reso noto il vicepresidente nazionale del Codacons, avv.Bruno Barbieri. “Da quanto finora emerge – rileva Barbieri – risulterebbero gravi ritardi nell’intervento e nelle modalità di coordinamento nonché possibili negligenze nella esecuzione dei lavori sul tratto di condotta che è stato all’origine del disastro”.
Il Codacons inoltre. “visti i numerosi allarmi legati alle fughe di gas verificatisi nel periodo dicembre 2006-gennaio 2007”, chiede agli organi competenti e all’Arpa “di effettuare verifiche su materiale utilizzato per gli interventi sulle tubature del gas da parte di Hera e di eventuali ditte che lavorassero in regime di subappalto”.
L’associazione per la tutela dei consumatori chiede infine a tutte le forze politiche ed ai responsabili delle nomine nelle aziende municipalizzate “di cessare il malcostume tutto italiano di riciclare i politici in cerca di occupazione in posti di responsabilità di aziende che, per i servizi che forniscono, dovrebbero essere governate da tecnici capaci”.
















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