La Regione Emilia-Romagna ha finanziato 294 iniziative per combattere la dispersione scolastica e per l´integrazione degli studenti stranieri.
I progetti sono stati presentati dalle scuole primarie e secondarie dell´Emilia-Romagna in seguito ad un bando che si era aperto a settembre.
Le attività finanziate devono essere realizzate nel corso di questo anno scolastico.
Attività di gruppo per insegnare ai ragazzi come aiutare i coetanei con difficoltà di apprendimento e imparare a collaborare tra pari, diventando tutor di chi è meno esperto; progetti per organizzare la prima accoglienza e l´inserimento in classe dei nuovi alunni immigrati; corsi di formazione per i docenti sulle dinamiche di relazione e percorsi per gli studenti di educazione alla cittadinanza attiva e all´affettività; laboratori di attività espressiva sui temi dell´interculturalità; incontri serali per coinvolgere i genitori nel percorso educativo dei figli e serate di incontro tra famiglie italiane e straniere, con la partecipazione di docenti e mediatori culturali.
Sono solo alcune delle attività che verranno realizzate dalle scuole grazie al finanziamento della Regione nell´ambito del Piano straordinario regionale per combattere la dispersione scolastica e sostenere l´integrazione degli studenti stranieri.
Le attività approvate dovranno essere realizzate già nel corso di questo anno scolastico 2006-2007, con l´obiettivo di potenziare le azioni di accoglienza, orientamento e tutoraggio a favore degli studenti, promuovere attività con le famiglie per sensibilizzarle e coinvolgerle nelle problematiche della dispersione scolastica. Le attività dovranno anche sperimentare metodologie didattiche innovative per rimotivare gli studenti, agevolandoli nella prosecuzione del percorso di studio e migliorando le loro competenze di base.
“La risposta delle scuole è stata rilevante e ciò ci ha indotto a finanziare tutti i progetti ammessi, seppure con un importo ridotto – commenta l´assessore regionale alla Scuola Paola Manzini – e l´auspicio è che questo intervento possa costituire una cassaforte di esperienze cui attingere anche per il futuro, in modo tale da premiare e diffondere buone prassi nella direzione della qualità della scuola”.