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Modena: assessore Lugli su danneggiamento ‘grappolo’

Ha giustamente colpito molti modenesi l’atto di vandalismo che ha interessato il Grappolo d’Uva, donato alla città dal Consorzio dei Lambruschi e dalla Camera di Commercio, recentemente collocato nella nuova rotatoria di via Vignolese. Ha colpito soprattutto perché a Modena è convinzione diffusa che vi siano cura ed attenzione alte per gli spazi ed i monumenti pubblici.

Ai modenesi piace avere una città bella e ordinata. Da questo punto di vista, anche per l’Amministrazione comunale, che ha avviato da tempo il progetto Arte in Città con l’obiettivo da un lato di abbellire e qualificare le nuove urbanizzazioni e dall’altro di segnare e valorizzare parti della città storica attraverso la collocazione di opere d’arte, è un segnale in parte inatteso.
La sistemazione di sculture e monumenti negli spazi pubblici, che ha in Italia una straordinaria tradizione, in questi anni è stata ripresa in molte città e realtà urbane. C’è un convincimento diffuso che il bello concorra ad un accrescimento della qualità della vita, ad una maggiore vivibilità e, al di là delle singole realizzazioni, pochi mettono in discussione la necessità di collocare opere d’arte nelle piazze e nei contesti pubblici.
Non sono, quindi, gesti come quello che ha colpito il Grappolo d’Uva che potranno indurre a ripensamenti l’Amministrazione comunale che, tra l’altro, tra qualche tempo sistemerà definitivamente, in uno spazio ad alta frequentazione, il “Camminante” di Wainer Vaccari, ulteriore tassello del progetto Arte in Città. Lo facciamo con convinzione e nella certezza che anche questo passaggio incontrerà l’apprezzamento dei modenesi.
Nello specifico del Grappolo, abbiamo dichiarato che presto verranno collocate le telecamere già previste per il controllo del traffico e che, quindi, potranno svolgere anche una funzione dissuasiva di altri atti vandalici, ma più di tutto contiamo sulla sensibilità che i cittadini modenesi nutrono per la loro città e per le cose belle che sono patrimonio di tutti e che a Modena tutti sentono come proprie.
















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