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In cifre il 2006 del Consiglio Provinciale modenese

Cinquantaquattro delibere approvate, oltre trenta ordini del giorno discussi, 23 dei quali approvati, 41 interpellanze e 13 interrogazioni affrontate, oltre a una trentina di comunicazioni. Sono i numeri dell’attività del Consiglio provinciale che anche nel 2006 ha confermato un’alta partecipazione alle sedute con una media delle presenze che complessivamente supera il 90 per cento.


In base ai dati forniti dalla Presidenza del Consiglio provinciale, infatti, su un totale di 30 eletti, ben otto non hanno mai perso nessuna delle 27 sedute del Consiglio, mentre altri nove possono vantare 26 presenze.

“Sono numeri che confermano l’impegno che tutti i gruppi politici mettono nell’attività amministrativa” sottolinea il presidente dell’assemblea Luca Gozzoli ricordando anche le oltre cento riunioni dei diversi organismi nei quali si articola il funzionamento del Consiglio: dalle quattro commissioni consiliari che svolgono il lavoro istruttorio (complessivamente 60 sedute) alla conferenza dei capigruppo (33 riunioni) e all’ufficio di presidenza, fino alla commissione Controllo e garanzia che nel corso dell’anno si è riunita in sei occasioni.

Ben cinque nel corso dell’anno i Consigli straordinari. “Un rilievo particolare – ricorda Gozzoli – lo ha assunto quello convocato in San Carlo, con l’intervento del giudice della Corte Costituzionale Ugo De Siervo, in occasione del 60° anniversario della Repubblica che ha visto la partecipazione davvero straordinaria di sindaci e amministratori di tutti i Comuni”.
Altri Consigli tematici sono stati dedicati all’Acqua, in occasione della Giornata mondiale, all’Ambiente, nella cornice del Parco dei Sassi di Roccamalatina, e alla Violenza contro le donne, con la partecipazione di esperti, mentre la Giornata della Memoria è stata celebrata a Villa Emma di Nonantola.

“Quest’anno – annuncia il presidente Gozzoli – il Consiglio straordinario sulla Memoria si svolgerà a Finale, città di un’importante comunità ebraica, in un ideale itinerario che negli scorsi due anni ci ha portato prima a Carpi, con il campo di Fossoli e il Museo al Deportato, poi, appunto, a ricordare la figura di don Arrigo Beccari e, appunto, i ragazzi di Villa Emma salvati dai campi di concentramento”.

















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