Sono circa 800 le piante ricavate da antiche ceppaie secolari di olivo presenti sul territorio e che saranno assegnate attraverso un bando alle aziende agricole del territorio collinare modenese che ne faranno richiesta.
L’iniziativa è della Provincia di Modena e rappresenta, spiega Graziano Poggioli, assessore provinciale all’Agricoltura e alimentazione, una “ulteriore fase del progetto per il recupero, la conservazione e la valorizzazione di antiche varietà olivicole locali favorendo, quando è possibile, la loro reintroduzione sul mercato”.
Obiettivo del bando è appunto quello “di costituire una rete di “agricoltori custodi” – aggiunge Poggioli – cui verrà affidato il compito di tutori delle risorse genetiche autoctone del territorio di tutela dell’agrobiodiversita, della loro valorizzazione attraverso anche forme di informazione e divulgazione con i cittadini”.
Le domande devono essere inviate alla Provincia (assessorato Agricoltura, in via Rainusso 144 a Modena) entro le ore 12 del 22 gennaio 2007 utilizzando il modulo disponibile sul sito Agrimodena.
Nella formazione della graduatoria verrà assegnata la priorità alle Fattorie didattiche accreditate, alle Agrituristiche, alle aziende biologiche e ai giovani imprenditori. Requisito indispensabile per accedere al bando da parte delle aziende è che i terreni interessati dall’impianto olivicolo siano ubicati in territorio collinare a sud della statale 569 e con esposizione sud – sud est. Le aziende potranno avere da un minimo di 21 a un massimo di 48 piante di olivo. Il materiale dovrà poi essere ritirato all’istituto agrario Spallanzani di Vignola con il pagamento di cinque euro per ogni pianta.
Nell’ambito del progetto per lo sviluppo dell’olivocoltura la Provincia già l’anno scorso ha stipulato una convenzione con un’azienda agricola di Castelvetro per realizzare un “campo catalogo” dove sono state messe a dimora circa 200 pianticelle di olivo ricavate da ceppaie secolari locali. Attualmente nella fascia pedecollinare tra Vignola e Fiorano sono presenti una decina di aziende con impianti di almeno un centinaio di olivi ciascuna. Di più, invece, quelle con piccoli impianti.