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Pil: crescita prevista dell’1,4%, in testa Emilia Romagna

Il Nord-Est non cederà la testa della
classifica dello sviluppo nemmeno nel 2007. E’ quanto prevedono gli Scenari delle economie locali, elaborati dal Centro studi di Unioncamere in collaborazione con Prometeia, diffusi in occasione della 124esima Assemblea di Unioncamere. Leader incontrastata dovrebbe essere ancora l’Emilia Romagna, sebbene anche questa regione dovrebbe risentire del generale rallentamento della crescita previsto a livello nazionale.

A +1,4% dovrebbe attestarsi il Prodotto interno lordo italiano, in rallentamento rispetto al +1,7% atteso per il 2006.



Tra le cause primarie del minor dinamismo della nostra economia nel 2007, la decelerazione attesa dell’economia tedesca, fattore che potrebbe incidere negativamente sulle nostre esportazioni. La Finanziaria potrebbe determinare, invece, una compressione dei consumi delle famiglie, il cui aumento potrebbe essere meno significativo del 2006: +1,2% il prossimo anno a fronte del +1,6% atteso per quest’anno. Il clima generale dovrebbe però nel complesso restare buono, visto che sia gli investimenti in macchinari e impianti (+3,5%), sia l’occupazione (+0,5%), sia le esportazioni (+4,4%) si prevede mantengano ritmi di crescita sostenuti.



Se il Nord-Est evidenzia una marcia in più (+1,6%), Nord-Ovest e Centro dovrebbero registrare un incremento del Pil pari alla media nazionale (+1,4%). Lievemente meno brillante la performance del Mezzogiorno (+1,3%). Emilia Romagna (+1,7%), Trentino Alto Adige e Val d’Aosta (+1,6%) le regioni più dinamiche, seguite da Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Molise, Campania e Puglia (tutte al +1,5%). Le meno brillanti dovrebbero essere il Piemonte, la Calabria e la Sicilia (tutte al +1,0%).



L’export italiano dovrebbe mantenersi nel 2007 su livelli significativi (+4,4% a fronte dell’atteso +5,1% del 2006).
Spiccano nelle previsioni di Unioncamere e Prometeia gli andamenti soprattutto del Centro (+5,1%) e del Nord-Ovest (+4,9%). Nord-Est (+3,9%) e Mezzogiorno (+2,9%) dovrebbero registrare invece performance inferiori alla media. Da segnalare i consistenti incrementi di alcune regioni: la Liguria in primo luogo (+7,1%), seguita dal Lazio (+5,7%), dal Piemonte e dalla Toscana (+5,6%), quindi dalla Calabria (+5,5%) e dalla Puglia (+5,3%). Fanalino di coda dell’export italiano dovrebbe essere invece l’Abruzzo (+0,8%).



Per quanto riguarda i consumi il Nord-Ovest è l’unica ripartizione a oltrepassare, sebbene di pochissimo, la media nazionale: +1,3% a fronte dell’atteso +1,2% a livello Italia.
Nord-Est e Centro si allineano invece alla media, mentre il Mezzogiorno dovrebbe registrare un incremento più contenuto (+1,1%). Per Lombardia e Marche, però, le previsioni di Unioncamere e Prometeria sono più ottimistiche (+1,5%), mentre, sul fronte opposto, Basilicata (+0,7%), Sicilia (+0,9%) e Sardegna (+0,8%) sono le regioni in cui i consumi cresceranno probabilmente di meno.



Il dato sugli investimenti in macchinari e impianti potrebbe essere l’unico a non discostarsi molto da quanto registrato quest’anno: +3,5% l’andamento previsto nel 2007 a fronte del +3,6% atteso nel 2006. Il Mezzogiorno dovrebbe continuare ad investire di più delle altre aree del Paese (+5,2%), seguito dal Nord-Est (+4,5%) e dal Centro (+3,5%). Decisamente meno brillante l’andamento atteso per il Nord-Ovest (+1,7%). A livello regionale, brillano per dinamicità Abruzzo (+7,6%), Molise (7,4%) e Campania (+6,2%), mentre la regione in cui sono attesi investimenti meno consistenti è la Liguria (+1,3%).



Sebbene a un tasso inferiore a quello previsto nel 2006 (+0,8%), la dinamica dell’occupazione si mantiene positiva (+0,5%), soprattutto al Meridione (+0,7% l’incremento delle unità di lavoro previsto per il 2007). Le dinamiche più positive sono attese in Basilicata e Molise (+1,0%), mentre al di sotto della media nazionale potrebbero attestarsi Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Lazio (+0,4%).
















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