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‘Lo scompenso cardiaco, tra Ospedale e territorio’: congresso

Formalmente definito come “condizione patologica caratterizzata dall’incapacità del cuore a pompare
una quantità adeguata di sangue”, lo scompenso cardiaco rappresenta uno dei maggiori problemi di
salute pubblica nei paesi industrializzati: è la principale causa di ospedalizzazione e rappresenta una delle maggiori cause di disabilità nei pazienti di età superiore ai 65 anni.

L’incidenza dello scompenso cardiaco è in aumento, soprattutto a causa del progressivo invecchiamento della popolazione, ed alcuni studi ne identificano nell’ipertensione arteriosa la principale causa: diventa quindi importantissima la prevenzione, sotto forma di educazione ad un corretto stile di vita, ma anche come monitoraggio di alcuni semplici parametri come il peso corporeo, la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca, che costituiscono veri e propri campanelli d’allarme per facilitare interventi precoci in grado di ripristinare l’equilibrio senza ricorrere all’ospedalizzazione.

Dell’educazione del paziente, dell’importanza di una rete integrata in grado di decentrare le attività e creare interazioni di competenze sul territorio, a vantaggio di una più efficace capacità di interpretare i sintomi dello scompenso cardiaco e quindi di assistere i pazienti anche fuori dall’Ospedale, riducendo il divario tra la fase acuta e quella cronica, si parlerà domani al congresso interregionale organizzato dall’Unità Operativa di Cardiologia del Nuovo Ospedale di Sassuolo, che si terrà al teatro Astoria di
Fiorano Modenese.

“Da tempo la Cardiologia del Nuovo Ospedale di Sassuolo promuove la collaborazione con i medici di medicina generale per una gestione ottimale del paziente” spiega il dottor Francesco Melandri,
responsabile dell’Unità Operativa di Cardiologia del Nuovo Ospedale: “abbiamo accordi con i medici di
base per la gestione della terapia anticoaugulante orale, ed invitiamo i medici a frequentare il reparto,
per avere un confronto diretto su alcuni casi e condividere con noi le valutazioni sull’appropriatezza delle richieste di prestazioni cardiologiche.
La gestione dello scompenso cardiaco è molto complessa: contiamo su questo incontro per fare anche noi un punto sullo stato dell’arte ed identificare un modello applicabile alla realtà sassolese: è il punto di partenza di un lavoro molto complesso che vedrà l’Ospedale coinvolto in prima linea, insieme al Distretto ma, ci auguriamo, anche con un respiro territoriale più ampio, per l’identificazione di modalità di collaborazione finalizzate alla garanzia del miglior servizio per l’utente”.

“L’assistenza che i pazienti ricevono in Ospedale nella fase acuta, al di là dell’eccellenza delle
prestazioni della nostra Cardiologia, non può prescindere dalla diffusione di una corretta cultura della prevenzione e dell’identificazione precoce dei sintomi” aggiunge Roberto Ferrari, Presidente della
Ospedale di Sassuolo S.p.A. “per questo come Ospedale promuoviamo la massima sinergia con tutti i servizi a supporto della salute sul territorio: solo grazie all’interazione tra le diverse competenze ed i diversi livelli di assistenza si può arrivare a garantire la vera qualità del servizio e della salute degli utenti”.
















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