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Castelnuovo R. dedica un monumento agli Indiani d’America

SarĂ  inaugurato sabato 2 dicembre al Parco Rio Gamberi di Castelnuovo Rangone, uno dei primi monumenti al mondo dedicati agli Indiani d’America, il ‘popolo magnifico’ delle grandi
praterie americane distrutto dall’invasione dei bianchi, ”uno dei simboli dell’oppressione dei forti contro i deboli e della finta pace raggiunta a
prezzo dell’annientamento degli altri”, come spiega il sindaco Roberto Alperoli.


”C’è un lungo percorso – dice il primo cittadino – che collega questa iniziativa ad altre che abbiamo realizzato in questi anni. A Castelnuovo ci
sono giĂ  un Parco John Lennon (primo comune in Europa a dedicare uno spazio pubblico, un parco, a un personaggio della cultura rock), un Parco
Giovane Holden, una strada Jack Kerouac, un Parco Sandro Pertini con i disegni di Andrea Pazienza, c’è la Collina delle Fiabe di Emanuele
Luzzati, ci sono le bacheche poetiche sparse in diversi luoghi della cittĂ  ed altro ancora. Abbiamo cercato, e stiamo cercando, di dare un contenuto
emotivo ai luoghi pubblici, un senso, un significato, intrecciandoli con personaggi, poeti, libri, popoli, artisti, favorendo il confronto, il
dialogo, le relazioni tra persona e persona, tra cultura e cultura, tra luoghi e persone, e creando ambienti piĂ¹ caldi e accoglienti. Cerchiamo di avvicinare l’ordine interiore dei nostri affetti all’ordine esteriore dei luoghi in cui viviamo”.

La decisione dell’Amministrazione di dedicare un monumento ai nativi americani e dare vita all’iniziativa ‘Gli spiriti non dimenticano’ è parte
di un percorso culturale ”che – rileva l’Amministrazione comunale – guarda
al passato per parlare al futuro, nella convinzione che la storia di questo popolo abbia ancora tanto da insegnare all’umanitĂ  di oggi. Nella cultura
degli Indiani c’e’ una ‘democrazia della natura’ (l’Indiano si sente infatti parte della terra) che manca nell’uomo occidentale: questa mancanza
di rispetto, questa arroganza culturale, ha prodotto e sta producendo una condizione di invivibilitĂ  progressiva dell’intero pianeta. Basta leggere le parole pronunciate da Capo Seattle nel 1853, che scriveremo in una targa apposta a fianco del monumento. Non si tratta solo di ricordare la ferocia di cui l’uomo è capace, e della quale la strage di Sand Creek è uno degli esempi piĂ¹ tragici e orribili, di non dimenticarla, ma di usare la storia per indirizzare il futuro. Il ricordo dei nativi americani è una pagina importante di questo capitolo”.

Alla cerimonia di inaugurazione del monumento, opera dello scultore Maurizio Sterchele, saranno presenti tra gli altri l’assessore regionale alla Cultura Alberto Ronchi, i giornalisti e scrittori Vittorio Zucconi e Nando Minnella, il poeta cheyenne Lance Henson.
















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