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Sassuolo: resoconto del Consiglio Comunale del 14 novembre

Seduta di proficuo lavoro quella del Consiglio Comunale cittadino svoltasi nella serata di ieri, martedì 14 novembre, presso la sala consiliare di via Pretorio. Svolte infatti tutte le interrogazioni presentate e numerosi Ordini del Giorno previsti nella convocazione.


Dopo una comunicazione del Presidente del Consiglio Patrizia Barbolini che ha dato conto della avvenuta sostituzione nella Commissione Consiliare dei Servizi alla Persona tra i Consiglieri Mario Cardone e Nicola Caserta – Gruppo Misto – si è poi passati alla discussione dei temi in programma e più in generale, del settore dei Lavori Pubblici e dell’Ambiente.

Il Consigliere e Capogruppo del Gruppo Misto, Gabriele Giovanardi ha infatti chiesto chiarimenti in merito allo stato di realizzazione della prevista nuova struttura intercomunale – Canile e Gattile – di ricovero e assistenza per gli animali randagi, dopo lo stop all’iter , causato dalla mancata approvazione dell’atto deliberativo necessario da parte del Comune di Formigine e di come si sta provvedendo a questa fase transitoria.
In particolare Giovanardi chiedeva spiegazioni anche in merito al ruolo, annunciato in forte riduzione, dell’ENPA, l’Ente che si occupava dell’assistenza.
L’Asessore all’Ambiente Giuseppe Megale ha fornito la risposta relativa, sottolineando come condividesse l’analisi degli avvenimenti e dell’attuale quadro determinatosi con lo stop al percorso avviato.
Megale ha detto che l’attuale gestione della struttura esistente è a cura della SAT e che l’Enpa è comunque presente anche in questa fase transitoria, dove dovranno essere garantiti comunque tutti gli adempimenti di controllo e tutela previsti dalla legge.
Megale ha inoltre assicurato il massimo impegno di tutta la struttura pubblica preposta, degli addetti dell’Assessorato e dei volontari per gestire al meglio questa fase transitoria, sicuramente di particolare complessità.
L’Assessore ha ricordato come negli ultimi mesi almeno una ventina di cani sui 176 presenti nella rilevazione di Settembre, siano stati adottati, a conferma del lavoro di sensibilizzazione svolto dall’ENPA per trovare una collocazione ad alcuni degli animali presenti.
Giovanardi si è dichiarato Soddisfatto della risposta ricevuta in merito dall’Assessore, auspicando però tempi rapidi per giungere alla conclusione non solo della fase intermedia di questo periodo,ma anche al progetto definitivo per una nuova struttura intercomunale.

La seconda interrogazione, presentata da Gian Francesco Menani, Capogruppo Consiliare della Lega Nord ha avuto al centro del tema i lavori effettuati e non finiti presso il Parco Boccaccio e più in particolare ad una porzione compresa tra le vie adiacenti l’area dove avrebbe dovuto essere realizzata una porzione di verde pubblico, non ancora completata.
Lavori quindi non finiti e fonte di disagio per il mancato utilizzo dell’area in questione. Menani ha poi aggiunto che la complessiva ristrutturazione della zona ha determinato anche la riduzione dei posti auto sino ad oggi presenti.
L’Assessore ai Lavori Pubblici, Sandro Morini. Ha poi fornito i chiarimenti richiesti in merito alle questioni sollevate: Morini, ricordando come la complessità e la necessità di un maggiore riflessione sulla finalità dell’intervento progettuale, riflessione peraltro condotta attraverso il confronto diretto con i residenti stessi della frazione di San Michele abbia determinato giocoforza alcuni ritardi, ha garantito la verifica dello stato delle attività dei lavori,in base alla segnalazione ricevuta. Morioni ha inoltre aggiunto che i posti auto complessivi, anche dopo gli interventi di ristrutturazione, sono rimasti gli stessi.

Il Consigliere Menani si è dichiarato soddisfatto della risposta fornitagli. Ma ha anche sottolineato i ritardi verificatisi rispetto ai tempi d’attuazione annunciati già negli anni corsi e precedenti a questa legislatura.

Al punto n. 5, una seconda comunicazione della Presidenza del Consiglio ha interrotto il blocco delle interrogazioni- peraltro concluse – per dare una nuova comunicazione prima di passare agli Ordini del Giorno.
Questa comunicazione verteva sui cosiddetti “Fatti di Ungheria”, ovvero la Rivolta che nell’Autunno del 1956 caratterizzò la rivolta dello stato d’Ungheria rispetto al blocco sovietico e la conseguente risposta politica sfociata in una durissima e sanguinosa repressione.
Quest’anno ricorreva infatti il 50mo Anniversario di tale avvenimento che ha cambiato di fatto il corso degli avvenimenti storici (i due blocchi contrapposti sino al 1989 quando cadde il Muro di Berlino) della Storia Contemporanea.
Fitto il quadro degli interventi che hanno caratterizzato la discussione innescata dalla proposta di ODG. proposto da Mario Cardone, del Gruppo Misto.
Prima del suo intervento lo stesso Cardone ha voluto stigmatizzare l’episodio (un diverbio acceso) di cui egli stesso, unitamente al Consigliere Nicola Caserta si è reso protagonista nei giorni scorsi.
Cardone si è detto dispiaciuto dell’accaduto, frutto di un momento di nervosismo, ed ha presentato le proprie scuse sia al Consiglio Comunale che a tutta la città, ritenendo definitivamente chiuso l’episodio.

A nome del consesso civico, la Presidente Barbolini ha ringraziato lo stesso Cardone per questa sua significativa dichiarazione.
La rivoluzione d’Ungheria ebbe inizio il 23 ottobre 1956 da una manifestazione pacifica di alcune migliaia di studenti. In breve molte migliaia di Ungheresi si aggiunsero ai manifestanti e la manifestazione (inizialmente a sostegno degli studenti della città polacca di Pozna, una cui manifestazione era stata violentemente repressa dal governo), si trasformò in una rivolta contro la dittatura di Mátyás Rákosi, una “vecchia guardia” stalinista, e contro la presenza sovietica in Ungheria. Nel giro di pochi giorni, milioni di Ungheresi si unirono alla rivolta o la sostennero. La rivolta ottenne il controllo su molte istituzioni e su un vasto territorio. I partecipanti iniziarono a rafforzare le loro politiche. Vi furono esecuzioni sommarie di filo- sovietici e membri dell’ÁVH(polizia politica, particolarmente invisa alla popolazione). Dopo varie vicissitudini il Partito Socialista Ungherese nominò primo ministro Imre Nagy che concesse gran parte di quanto richiesto dai manifestanti, finendo per interpretare le loro istanze, identificandosi con la rivoluzione in corso. Il 3 novembre, in un acquartieramento dell’Armata Rossa comandato dal generale Malinin, drante la ripresa dei colloqui di trattative con i sovietici in merito al ritiro dell’Armata Rossa in séguito alla dichiarazione di neutralità del 1° novembre, l’appena nominato ministro della difesa, generale Pál Maléter, fu arrestato da truppe del KGB al comando di Ivan Serov, assieme a tutta la delegazione ungherese, con le proteste di Malinin stesso. Imre Nagy poi ucciso dai Sovietici,la sera del 4 si rifugiò nell’ambasciata iugoslava, grazie ad un salvacondotto fornitogli da quel paese.
Cardone, ricordando l’altissimo numero di morti, – più di 20.000 tra gli insorti e almeno 7.000 tra i soldati sovietici, ha chiesto quindi l’intitolazione ufficiale di una strada o altra parte pubblica da dedicare ai “Martiri dell’Ungheria”.
Molti Consiglieri hanno ringraziato lo stesso Cardone per aver presentato il punto in questione.

Tra questi segnaliamo, succintamente, gli interventi di: Gianpaolo Marchesini di Rifondazione Comunista che ha ricordato come occorra rivedere il senso complessivo di una ricostruzione storica di quell’avvenimento specifico, analizzando tutta la storia del ‘900 ed in particolare quella del capitalismo e delle sue contraddizioni e lacerazioni prodotte in tutto il mondo.
Luca Caselli, ricordando l’uso della Storia che ad sempre è stata riscritta da una sinistra culturalmente egemone e dunque colpevole di una visione parziale e settaria degli avvenimenti,si è dichiarato in netto disaccordo con l’analisi proposta da Marchesini.
Annalisa Sibani ha sottolineato invece come i fatti d’Ungheria costituiscano ancor oggi un monito sulla necessità dell’assoluto rispetto delle regole democratiche e della base delle libertà e del rispetto tra gli individui.
A margine della discussione stessa è stato dibattuto anche il tema della metodologia relativa all’intitolazione delle strade.
Su questo punto Antonio Caselli di APD ha fornito una propria valutazione sia sul modo di rievocare la Storia per quanto riguardava il tema in oggetto della discussione, sia ricordando come a Sassuolo da troppo tempo non vi sia la possibilità di dedicare a strade a nomi già indicati e la cui importante memoria (si veda il caso di don Alfonso Ugolini) rischi ancor oggi di non trovare un concreto riferimento, associato ad un luogo, o a un luogo pubblico e per questo, andare dispersa.
Gli ha fatto eco Corrado Scalabrini del Gruppo della Margherita, ponendo l’indice sulla farraginosità delle regole per l’intitolazione (sono appannaggio della Commissione Toponomastica) e dell’impotenza nel caso specifico, delle indicazioni formulate più riprese dal Consiglio Comunale.
Sandro Morini ha ricordato al riguardo la possibilità di utilizzare anche i Parchi e le Rotonde (come avviene in altri Comuni) per poter trovare nuovi luoghi cui dedicare nomi a ricordo e Memoria, in un territorio, già saturo, dove non abbondano al momento strade o arterie di nuova edificazione.
Claudia Severi, Consigliere di Forza Italia ha successivamente interrogato la Giunta municipale per sapere come , suo giudizio, si siano verificate una serie di incongruenze relativamente alla presentazione e comunicazione delle scadenze in merito alla data presentata per la chiusura delle osservazioni al nuovo PSC.
A suo giudizio l’informazione contenuta nell’opuscolo inviato a casa delle famiglie, che indicava la data ultima di presentazione delle osservazioni al PSC per il 30 Ottobre, risultava inoltre meramente propagandistica.
E ancora, ha aggiunto la Severi, non ha avuto riscontro la sua richiesta di sapere quando fosse stato depositato il Piano in Provincia e Regione, annunciato dal primo settembre sull’opuscolo stesso. Al riguardo al Severi ha annunciato di aver presentato ai due enti citati, apposita interrogazione.
“La questione sollevata – ha detto il Vice Sindaco e Assessore all’Urbanistica Giancarlo Diamanti che ha risposto all’interrogazione – ha determinato una risposta scritta e consegnata alla Severi stessa , formulata e verificata dai responsabili del servizio e dell’Ufficio di Piano del Comune.
Mentre, uscendo dagli aspetti più prettamente formali e normativi, Diamanti ha sottolineato come mai un pino relativo alle modificazioni urbanistiche del territorio e quindi del futuro della città, avesse avuto un tale livello di analisi e confronti (attraverso riunioni e incontri pubblici numerosissimi sia con le associazioni di categoria che con tutte le realtà dei vari quartieri di Sassuolo) a testimonianza della bontà del lavoro svolto, dell’avvenuto confronto sulle scelte e dell’autentico coinvolgimento di tutta la comunità.

Diamanti ha poi aggiunto che tutte le Osservazioni giunte, anche quelle fuori dai tempi indicati, verranno accettate e prese in esame.
Un impegno formale e importante che la Giunta ha deciso di assumersi nell’azione che porterà alla conclusione dell’iter relativo al nuovo Piano Strutturale Comunale.
La Consigliere Severi si è dichiarata “non soddisfatta” della risposta ricevuta.

Il punto n. 6 presentato dal Consigliere della Margherita – Uniti per Pattuzzi ed in merito all’accordo territoriale tra le organizzazioni degli inquilini per le possibilità di contenere i costi dei canoni di locazione stessa.
Righi ha sottolineato – in modo positivo – come l’applicazione dell’accordo, al sua diffusione e conoscenza tra la cittadinanza, a circa due anni dalla sua entrata in funzione, voluta dall’Amministrazione Comunale, stia dando i suoi frutti e ha quindi ritirato l’’Ordine del Giorno.

Il punto n. 7 dedicato all’Informatizzazione e burocratizzazione del Comune, è stato rinviato alla prossima seduta causa l’assenza del proponente il Consigliere e capogruppo dell’UDC Massimo Benedetti.

Su richiesta di Claudia Severi di Forza Italia che aveva presentato uno specifico ODG, la Presidente Barbolini ha rievocato l’Attentato di Nassirya e le sue vittime.
Sono passati tre anni esatti da quel 12 novembre del 2003 quando nella base italiana di Nassirya, in Iraq, dove operava una parte del nostro contingente, un attentato spaventoso, causato dalla deflagrazione di un automezzo lanciato a tutta velocità da un kamikaze alla guida, distruggendo due intere palazzine, causava la morte di 19 persone tra queste 12 carabinieri e 5 militari italiani e 2 civili sempre italiani e 8 iracheni, tra cui quattro bambine- e l ferimento di molti altri – che sitrovavano all’interno della base stessa.
Un evento terribile che funestò la storia della Missione militare di Pace , sotto l’egida dell’Onu, in Iraq. Una perdita di vite umane terribile che si aggiungeva a quella spaventosa delle vittime civili e di quelle militari del sanguinoso conflitto iraqueno.
Facciamo nostre le parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, unitamente al Presidente del Consiglio Prodi e al Ministro della dIfesa Parisi, ha ricordato così quel tragico avvenimento: “Desidero ricordare quei caduti, esempio mirabile di dedizione al senso del dovere e all’amor patrio. Donarono il bene supremo della vita, ispirandosi a un nobile intento di pace, mirandova sostenere la rinascita e il progresso civile dello stato Iracheno”.

Per quanto riguarda il nostro Comune, – ha precisato la Barbolini – si sottolinea come, in occasione della celebrazione del 4 novembre scorso, dedicata specificatamente all’anniversario della conclusione della prima Guerra Mondiale e Festa delle Forze Armate, sia stato dato ampio risalto all”insostituibile ruolo e impegno delle nostre Forze Armate coinvolte nelle missioni di pace, ricostruzione e tutela delle popolazioni civili, come, appunto, in Iraq e in tutte le altre missioni di tale natura in altri punti caldi del mondo.
L’Amministrazione Comunale si impegna inoltre ufficialmente a promuovere, per il 13 novembre del prossimo anno una specifica iniziativa commemorativa, in coincidenza dell’anniversario della strage, con la posa della corona del Comune al Monumento ai Caduti alla presenza delle autorità militari, civili e religiose.
Non hanno partecipato al punto i consiglieri Marchesini (Rifondazione Comunista) e Usai (PDCI), usciti dall’aula.
E’ quindi stato osservato un minuto di silenzio a memoria delle vittime.

Al punto numero 8 Luca Caselli Capogruppo di Alleanza Nazionale ha chiesto chiarimenti sulla effettiva efficienza e funzionalità del cosiddetto “Piano Neve” del Comune. Ovvero di tutta quella serie di attività e funzioni che verranno poste in essere .
Caselli ha chiesto la verifica su tutte quelle situazioni (traffico, allarme, coordinamento e organizzazione tra enti diversi) che in tempi recenti hanno portato notevoli disagi in occasione di nevicate sulle aree urbane.
Molto articolato anche in questo caso il dibattito complessivo su un tema molto concreto che interessa la cittadinanza tutta.
Enrico Benedetti, Udc, ha sottolineato l’importanza di un’azione di informazione preventiva (una campagna informativa ) che sappia raggiungere tutti i cittadini sulla necessità di prevenire i disagi, controllando l’efficienza delle a propria auto e delle catene a bordo, in caso di nevicate.
Gli ha fatto eco l’Assessore Sandro Morini, difendendo intanto l’operato della SAT e dei servizi coinvolti che hanno sempre garantito una risposta efficace alle emergenze e impegnandosi per una maggiore diffusione dei messaggi di sensibilizzazione e conoscenza delle cose da fare, rivolti alla cittadinanza in caso di neve.

Di particolare interesse la discussione relativa ad un Ordine del Giorno (punto n.9 che ha chiuso al seduta) presentato da Biagio Santomauro e Luca Caselli (Capogruppo) di Alleanza Nazionale in merito alla contraffazione di merci, prodotti e macchinari, frutto di brevetti depositati, sempre più diffusa nel tessuto economico e sociale del nostro territorio.
Luca Caselli ha infatti ricordato come in occasione di un Cersaie di due anni fa, molti operatori del settore si accorsero della presenza di macchine da ceramica “copiate” del tutto abusivamente da concorrenti stranieri.
Per questo il capogruppo di AN ha presentato un odg per impegnare l’Amministrazione a far fronte alla diffusione sempre più a macchia dolio di questo grave fenomeno, ricordando inoltre come la legislazione italiana recepisca la tutela (vedi la riproduzione pirata dei film o dei prodotti multimediali con diritto d’autore) di questo tipo di produzioni.
Sono stati anche presentati – a mò di esempio – alcuni casi capitati in località (Reggio E. Modena) molte vicine alla nostra città, a testimonianza della diffusione del fenomeno stesso. Di contraffazione di prodotti registrati anche in negozi di una certa fama.
Gabriele Giovanardi ha sottolineato come dietro a questi fenomeni si celi tuttavia anche uno sterminato e(e dai contorni spesso drammatici) sotto-bosco di persone costrette dalla globalizzazione economica a trovare un minimo sostentamento e ad essere ricattate in cambio di pochissimi proventi.
Mario Cardone (gruppo misto) ha posto l’accento su un altro grave fenomeno parallelo a quello della contraffazione merceologica e già presente anche nel Distretto produttivo sassolese. Quello della false fatturazioni.
Un giro, ha spiegato Cardone, di particolare rilevanza e che produce un grosso danno economico all’Erario e quindi alla collettività tutta.
Annalisa Sibani (DS) ha detto come si possa intervenire su un maggiore controllo preposto alla Polizia Municipale e agli operatori delle Forze dell’Ordine. Per contrastare questo fenomeno in forte espansione, senza tuttavia dimenticare gli aspetti sottolineati dal consigliere Giovanardi.
Posizione ribadita anche dal Capogruppo dei DS Ruggero Cavani.
Altri Consiglieri hanno ulteriormente contribuito all’approfondimento del tema in oggetto, di particolare complessità.
Successivamente l’Assessore alle Attività Produttive e Commercio, Carla Ghiradini ha illustrato le attività di controllo svolto anche recentemente dalla Polizia Municipale, dalla Guardia di Finanza in azioni coordinate tra loro e che anche recentemente hanno portato alla scoperta, sequestro e denuncia dei responsabili delle merci contraffatte.
Queste attività, particolarmente dense anche in occasione delle Fiere d’Ottobre, come ha spiegato l’Assessore stesso, perché durante questa particolare manifestazione, si moltiplicano le presenze e le richieste di espositori e ambulanti.
Due sono sostanzialmente i controlli eseguiti: la verifica del possesso dei requisiti richiesti (licenza, autorizzazione, etc..) e la verifica sulla tipologia delle merci poste in vendita.
Il tutto per una maggiore tutela dei consumatori –utenti (chi viene truffato da un prodotto contraffatto non ha alcuna possibilità di rimborso, non essendo un prodotto garantito da chi l’ha effettivamente fabbricato) e per una maggiore qualificazione delle attività e dei settori merceologici presenti nel tessuto commerciale sassolese.
La discussione del tema è stata particolarmente articolata ed è stata caratterizzata dalla partecipazione di tutti i gruppi consiliari, attraverso i Capigruppo ed interventi di singoli consiglieri comunali.
In sede di voto, favorevoli: AN, DS, Margherita, UDC, Lega Nord e Gruppo Misto Astenuto il Pdci.

Nonché dalla presentazione di un emendamento al testo originario presentato dal Consigliere Giovanardi nel corso della discussione. Che ha implementato la richiesta specifica di un maggior coordinamento e controllo tra tutte le forze dell’ordine operanti sul territorio.
In sede di votazione l’atto ha visto il voto favorevole di: AN, DS, Margherita, UDC, Lega Nord e Gruppo Misto Astenuto il Pdci mentre Rifondazione Com.ta non ha partecipato al voto.
















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