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Leoni (FI): Regione verifichi attività esercizi gestiti da extracomunitari

L’operazione denominata “Khyber pass” messa a segno dalla Guardia di Finanza di Milano contro una rete internazionale dedita allo spaccio di droga, che ha portato alla cattura di cinque narcotrafficanti, di origine pakistana, che vivevano e avevano base operativa a Carpi in provincia di Modena, è oggetto di un’interrogazione di Andrea Leoni del gruppo di Forza Italia.


Il consigliere segnala che proprio a Carpi, avrebbe avuto sede la filiale italiana di quella che gli inquirenti hanno definito una vera e propria ‘rete bancaria informale ed illecità il cui referente sarebbe un cittadino pachistano residente a Carpi, con base operativa in un negozio di barberia della città.
Secondo quanto riportato dalla stampa nazionale – evidenzia l’azzurro – “dall’operazione ‘Khyber pass’ sarebbe emersa l’ipotesi, ancora al vaglio degli inquirenti, che il flusso di denaro gestito dall’organizzazione sarebbe servito anche al finanziamento della moschea islamica di Carpi e che tra gli arrestati ci sarebbe anche il ‘tesoriere’ di una associazione culturale di Carpi di ispirazione sciita, sottoposta ad indagini nel 2002 in quanto ritenuta legata ad Al Quaida”.

Il consigliere di Forza Italia chiede pertanto alla Giunta: “se sia a conoscenza dei risultati dell’operazione ‘Khyber pass’ e se concordi nel ritenere allarmante l’ulteriore conferma, emersa dall’operazione suddetta, della presenza, sul territorio regionale, di basi operative di organizzazioni criminali internazionali dedite allo spaccio di droga e al finanziamento del crimine internazionale e, presumibilmente, di organizzazioni e reti collegati alla lotta integralista islamica.”
Leoni sollecita poi alla Regione azioni specifiche al fine di controllare e verificare la reale attività dei sempre più numerosi esercizi commerciali gestiti da cittadini extracomunitari che hanno sede e sono operanti sul territorio regionale. “Non è la prima volta – evidenzia infatti l’esponente azzurro – che indagini portano alla scoperta di attività commerciali apparentemente regolari, gestite da cittadini extracomunitari, che nascondono, in realtà, funzioni ed obiettivi illeciti e del tutto diversi da quelli per le quali le stesse sono state avviate”.

Da ultimo Leoni chiede all’esecutivo regionale di sollecitare il Governo ed il Ministero competente ad intervenire “per fare luce sul preoccupante insediamento sul territorio dell’Emilia Romagna, di cellule criminali presumibilmente collegate al movimento integralista islamico” e per controllare che le attività commerciali presenti sul territorio dell’Emilia Romagna e gestite da cittadini extracomunitari non celino finalità illegali.
















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