Il modenese Marcello Sighinolfi ha ricevuto venerdì scorso, durante la cerimonia al Quirinale alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano, in occasione dei 100 anni della Cgil, la medaglia d’argento consegnata da Guglielmo Epifani a tutti gli ex segretari
storici o loro familiari della Cgil.
Sighinolfi, oggi 83enne, è nato a Nonantola nel 1923 da una famiglia di operai e braccianti. Giovane apprendista e operaio metalmeccanico
all’officina Fratelli Barbieri di Modena, ha un passato di partigiano e dirigente sindacale anche di spicco nazionale.
Dalla primavera del 1943 è in servizio alla Marina Militare, e con l’armistizio dell’8 settembre 1943 ritorna a casa ed entra nelle fila della Resistenza partigiana modenese combattendo nella 65° Brigata Garibaldi Gap “Walter Tabacchi”. Aderisce già durante la guerra di liberazione al partito
comunista e a guerra finita è dapprima dirigente dell’Anpi di Modena e nel gennaio 1949 è fra gli organizzatori del primo Congresso della Cgil
modenese dopo la scissione che ha portato alla nascita della Cisl. E’ eletto nella segreteria confederale modenese dove si trova a gestire i
difficili momenti della serrata alle Fonderie Riunite e l’eccidio di 6 operai nel gennaio 1950.
Nel 1951 passa al sindacato pugliese e nel 1952 assume la guida della Camera del Lavoro di Bari negli anni delle battaglie per l’occupazione
delle terre e la riforma agraria. Nel 1956 è chiamato a Roma da Giuseppe Di Vittorio in veste di vice segretario organizzativo, incarico che ricopre anche con Agostino Novella
sino al 1966. Rientra poi in Emilia, dapprima come segretario della Cgil regionale e poi della Camera del Lavoro di Bologna sino alla fine degli anni Settanta.
Oltre all’attività di volontariato all’Anpi e all’Istituto Storico di Modena, Sighinolfi da quando è in pensione tiene ormai da molti anni lezioni-testimonianze ai ragazzi di terza media sulla guerra di liberazione.