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Modena: domenica 1° ottobre apre la caccia al cinghiale

Apre domenica 1 ottobre la caccia al cinghiale alla quale possono partecipare solamente i cacciatori selettori autorizzati dalla Provincia di Modena (nel modenese sono in tutto circa 2000). L’attività si svolge in gruppi con il metodo della braccata o della girata a seconda del numero dei cacciatori e delle aree, secondo nuove modalità stabilite dalla Giunta provinciale con le Linee di indirizzo e di gestione per la caccia agli ungulati.

“L’obiettivo – spiega Alberto Caldana, assessore provincale all’Ambiente – è la riduzione del numero dei cinghiali presenti nel territorio montano allo scopo di tutelare le produzioni agricole. Da quest’anno intendiamo responsabilizzare maggiormente i cacciatori per rendere ancora più efficace la loro attività venatoria e di prevenzione, coinvolgendoli anche nei risarcimenti dei danni agli agricoltori delle zone assegnate. Le associazioni agricole, infatti, lamentano frequenti devastazioni alle produzioni a causa della proliferazione di questa specie e hanno chiesto alla Provincia di intervenire”.

Le proposte, prima di diventare operative, saranno discusse dalla Consulta faunistico venatoria che si riunirà nei prossimi giorni.
Per rendere più efficace l’attività, dalla prossima stagione venatoria l’assegnazione delle aree alle squadre di cacciatori avverrà non più sulla base della residenza ma sul merito, cioè sulla loro efficacia e «sull’assolvimento – si legge nel documento – di tutti i compiti previsti dai gruppi di girata e le squadre di braccata». E i risultati ottenuti in questa stagione venatoria saranno utilizzati il prossimo anno per assegnare le aree.
Previsto anche un coordinatore di zona con il compito di mantenere un rapporto costante con la Polizia provinciale. I danni agli agricoltori continueranno ad essere a carico degli Atc, ma i cacciatori dovranno versare una cauzione sulla base dei danni storici rilevati nella zona assegnata. I cacciatori potranno svolgere l’attività anche nelle Aziende faunistiche venatorie e nelle Zone di ripopolamento in accordo con la Polizia provinciale. Previsti anche accordi con i Parchi per realizzare un adeguato riequilibrio faunistico.

















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