Lo ha confermato il vice-ministro agli interni Minniti con una telefonata al Sindaco Pighi. L’accordo vincolerà governo ed istituzioni locali ad obiettivi precisi.
Dal Contratto di sicurezza all’Accordo di programma sui temi della sicurezza. Modena, per prima in Italia, sperimentò il Contratto quale nuovo strumento per affrontare i problemi della sicurezza, ora sarà ancora Modena a sperimentarne l’evoluzione: non più Contratto, ma Accordo di Programma e cioè la possibilità di vincolare i diversi soggetti istituzionali, locali e nazionali, a precisi obiettivi da raggiungere e verificare.
La conferma dell’accoglimento della proposta delle istituzioni modenesi è venuta direttamente dal vice-ministro agli interni Minniti con una telefonata al Sindaco Pighi. Si dovrà ora procedere rapidamente alla verifica delle forze disponibili e delle necessità del territorio, anche attraverso un confronto con le rappresentanze del mondo economico e sociale della città; quindi si dovrà articolare una proposta organizzativa ed un programma di azioni e, infine, con questi si andrà al confronto col governo.
Non si tratta, infatti, di un’intesa solo di carattere istituzionale: proprio partendo dai bisogni, anche nuovi, espressi dal territorio e da una valutazione sugli interventi finora sviluppati, l’Accordo dovrà recepire le sperimentazioni positive già realizzate e prefigurarne lo sviluppo. In questo senso andranno previsti il rilancio del Posto integrato di polizia presso la stazione delle autocorriere, la riorganizzazione della polizia di prossimità, una diversa gestione dei permessi di soggiorno.
Soprattutto, però, l’Accordo di programma consentirà di sperimentare nuove forme di tutela dei cittadini, così come è avvenuto in passato con il Contratto di sicurezza che ha aperto la via ad una diversa considerazione del ruolo degli enti locali nelle politiche di settore. L’accordo di programma dovrebbe rafforzare questo ruolo e, come detto, vincolare tutti ad obiettivi precisi.