Promuovere una rete per l’assistenza di bambini in situazione di disagio o senza famiglia che vivono in Romania e Bulgaria. E’ l’obiettivo del progetto europeo “Networking for inclusion”, a cui la Regione Emilia-Romagna, in qualità di partner, contribuisce con uno stanziamento di 42mila euro.
Il costo complessivo è di 300mila euro; il progetto – che vede come capofila l’Ong bolognese Gvc (Gruppo volontariato civile) – può contare su un finanziamento della Commissione Europea di circa 240mila euro e, oltre al sostegno regionale, di contributi della Provincia e del Comune di Ferrara, e della Provincia di Bologna.
“Networking for inclusion” nasce all’interno del “Tavolo Paese Romania”, coordinato dalla Regione Emilia-Romagna; al primo seminario internazionale, che si svolge in questi giorni a Focsani (Romania), partecipa Annamaria Dapporto, assessore regionale alla Promozione delle politiche sociali e di quelle educative per l’infanzia e adolescenza.
“Questo progetto – dice l’assessore Dapporto – contribuisce a migliorare la collaborazione tra enti pubblici e ong in tema di tutela dei minori, troppo spesso vittime innocenti di disagi e violenze. L’Emilia-Romagna, insieme agli altri partner romeni, bulgari e danesi, si sta impegnando in un confronto e un ascolto reciproco, mettendo a disposizione le conoscenze e le buone prassi sperimentate sul proprio territorio. Il progetto – conclude l’assessore – avrà quindi una ricaduta positiva sull’assistenza e sull’inclusione dei minori più svantaggiati assistiti dalle Ong”.
Numerosi i temi all’ordine del giorno del seminario internazionale: l’uscita dei minori dagli istituti e il loro affidamento a case-famiglia, le minoranze etniche e l’educazione alla prevenzione alle droghe. Nel corso della missione l’assessore Dapporto incontrerà le autorità locali, il sindaco di Focsani, il presidente della contea di Vrancea e i responsabili dei servizi sociali. Farà inoltre visita all’associazione “Pentru Rom”, che gestisce progetti a favore dei rom, all’istituto Casa Familiare di Panciu e all’istituto “Sfanta Maria” di Golesti che accoglie bambini disabili e sieropositivi. Gli altri partner italiani del progetto, oltre alla Regione Emilia-Romagna, alle Province di Ferrara e Bologna, ai Comuni di Ferrara e di Mirandola, sono l’Università di Bologna, Educaid, Iscos Emilia-Romagna, Ial-Cisl, Ibo Italia, Agesci e Croce Blu Mirandola