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Modena: Osservatorio Cgil su lavoro e crisi aziendali

Per il secondo anno consecutivo la Cgil di Modena presenta i dati dell’Osservatorio costituito per monitorare le situazioni di crisi che si manifestano nelle aziende e nei settori produttivi della provincia di Modena.

I dati sono stati illustrati oggi in conferenza stampa, presenti il segretario generale provinciale della Cgil, Donato Pivanti, insieme al responsabile delle politiche contrattuali, Maurizio Dondi, e ai segretari delle principali categorie sindacali dell’industria metalmeccanica, della chimica-ceramica, del settore tessile, dell’edilizia e del settore agroalimentare.

I dati dell’Osservatorio confermano – pur in presenza di segnali di ripresa della nostra economia – una situazione di crisi e di difficoltà di mercato per le aziende modenesi con lavoratori ancora espulsi dai processi produttivi e l’accentuazione della precarietà fra gli occupati.

Industria
Sono 245 le aziende rilevate dall’Osservatorio Cgil che manifestano al 31.8.2006 situazioni di crisi; queste aziende per la loro varietà dimensionale e occupazionale consentono di comprendere l’andamento dell’economia modenese e dei diversi settori (tessile-abbigliamento, ceramico, meccanico, edile, agroalimentare).
Nelle 245 aziende prese in esame, su 8.221 addetti, hanno perso il posto o rischiano concretamente di perderlo 1.958 lavoratori, in quanto sono già avviate procedure di mobilità o sono state assunte dalle aziende decisioni di riduzione di personale.
In 69 aziende è stata attivata la Cig ordinaria, in 125 aziende la Cigs straordinaria (comprese le aziende artigiane del tessile-abbigliamento a cui è stato esteso il provvedimento di cassa integrazione speciale del giugno 2004), in 99 aziende sono in atto processi di mobilità.
Agricoltura
Continua il calo nel settore agricolo. Nel 2005 sono state lavorate 708.978 giornate con un calo di oltre 9.000 giornate rispetto al 2004, il secondo anno di calo consecutivo dopo una serie positiva di crescita degli ultimi anni. La produzione lorda vendibile passa da 570.792 milioni di Euro nel 2004 a 484.875 milioni di Euro nel 2005 con un calo significativo del 15%.
Aree storicamente votate alle produzioni agroindustriali, come la Bassa Modenese, rischiano ora di vedere mutati i loro assetti produttivi e modificate le prospettive, venendo meno le industrie di trasformazione alimentare una volta collegate alla produzione primaria, i salumifici, gli zuccherifici, le conserve vegetali.
Artigianato
I dati che riguardano l’artigianato sono in miglioramento. A maggio 2006 si può registrare un forte rallentamento delle aziende che hanno fatto ricorso al Fondo di sostegno al reddito, previsto come integrazione per i lavoratori delle aziende che hanno problemi di continuità produttiva.
Infatti Eber (Ente bilaterale dell’artigianato) per il 2005 ha erogato complessivamente 75.165 ore di sostegno al reddito, mentre fino a maggio 2006 sono state erogate 17.868 ore. Per la CIGS, che riguarda il tessile, si è passati da 182.014 ore erogate nel 2005 a 24.508 ore sempre a maggio 2006.
















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