Alle 19.45 dell’8 settembre 1943 il capo del governo, maresciallo Badoglio, comunicava via radio agli italiani la richiesta di “armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate”. In poche ore, la nuova situazione si
trasformava in tragedia per centinaia di migliaia di soldati abbandonati a se stessi.
L’8 settembre costituì per l’Italia una data di svolta, considerata ancora oggi un giorno simbolo, nel quale si decise il destino di un’intera nazione, con il
rovesciamento delle alleanze e l’inizio della Resistenza.
Tra i numerosi fatti di sangue dei giorni successivi, il 9 settembre 1943, a Reggio Emilia, cinque soldati caddero sotto il fuoco delle truppe naziste. Presso la caserma Zucchi furono uccisi gli artiglieri Antonio Giannone di Palermo, Lino Bertoni di
Forlì e Carlo Giannotti di Pesaro; presso la Prefettura il bersagliere Isidoro Bavero di
Treviso; all’aeroporto Mario Pirozzi di Napoli.
Il loro sacrificio, ricordato in una lapide apposta il 15 dicembre 1968 sul muro della ex caserma Zucchi (viale Allegri, lato sud), verrà commemorato sabato 9 settembre, alle ore 10.30, da Comune, Provincia, associazioni partigiane e combattentistiche, Comitato democratico e costituzionale, associazione nazionale comitato Primo Tricolore.
Alla cerimonia parteciperanno l’assessore comunale Annarita Salsi, il vicepresidente
della Provincia Pierluigi Saccardi e il presidente del Comitato democratico costituzionale Otello Montanari.