Crescita record delle richieste di spumante italiano in Giappone dove l’ aumento del 53 per cento nel valore delle esportazioni porterà a fine anno ad una spesa di oltre 12 milioni di euro, con la terra del Sol Levante che diventa uno dei principali clienti delle bollicine Made in Italy.
E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che moltissimi giapponesi brinderanno alla nascita dell’erede imperiale con lo spumante italiano. Sulla base dell’elaborazione dei dati Istat relativi ai primi cinque mesi del 2006 si evidenzia – sottolinea la Coldiretti – una crescita in valore delle esportazioni sul mercato mondiale dell’11 per cento che rappresenta un risultato incoraggiante da “festeggiare” a Valdobbiadene (Treviso) dall’8 al 12 settembre dove si svolge la massima manifestazione dedicata alle bollicine italiane organizzata dal Forum degli Spumanti d’Italia con la “Mostra Enoteca Spumanti d’Italia”.
Il successo “fuori casa” è il frutto del boom giapponese e – continua la Coldiretti – del vero exploit in Spagna dove sono quintuplicate le vendite (+440 per cento) e in Francia dove la domanda è cresciuta del 7,5 per cento in valore, nonostante la forte concorrenza del locale champagne. A fronte di una sostanziale stazionarietà dell’export nei tre principali mercati che sono nell’ordine di Germania, Stati Uniti e Inghilterra, l’aumento nei paesi emergenti è significativo della dinamicità del settore che – continua la Coldiretti – nel 2005 ha realizzato all’estero un fatturato complessivo di 262 milioni di euro, per una quantità equivalente a oltre 115 milioni di bottiglie.
Gli spumanti italiani preferiti all’estero – precisa la Coldiretti – sono l’Asti, che guida saldamente la classifica, seguito dal prosecco di Conegliano Valdobbiadene, dall’Oltrepo’ Pavese, dal Brachetto e dal Franciacorta.
Il 20 per cento del valore delle esportazioni è realizzato in Germania dove il successo dello spumante Italiano – riferisce la Coldiretti – è confermato da uno studio eseguito dal settimanale “Focus” in occasione della “Messe ProWein”, la Fiera del vino di Dusseldorf, dal quale emerge che sono 8,5 milioni i tedeschi che preferiscono il Prosecco quando si tratta di brindare o di festeggiare un qualche avvenimento, mentre a far ricorso allo champagne nelle stesse occasioni sono solo 3 milioni scarsi di persone. Un clamoroso sorpasso che ha relegato lo Champagne francese al posto d’onore e ha assicurato alle bollicine italiane il primato di preferenza in Germania.
La vittoria degli spumanti italiani si conferma anche a livello nazionale dove nel 2005 secondo un’analisi Ismea Ac Nielsen le famiglie hanno speso 232 milioni di euro per acquistare l’equivalente di quasi 56 milioni di bottiglie, con un aumento in valore del 2 per cento. Dall’analisi dei dati relativi al 2005 – conclude la Coldiretti – si conferma la preferenza degli italiani per gli spumanti dolci, che incidono sul consumo complessivo per il 59 per cento in quantità, mentre quelli ottenuti con Metodo Classico, pur rappresentando solo l’8 per cento dei consumi complessivi, hanno messo a segno un +13 per cento su base annua e lo champagne rappresenta solo il 2,4 per cento delle bottiglie acquistate dagli italiani.