Si riunisce mercoledì 30 agosto la Consulta faunistico venatoria, l’organo della Provincia di Modena che esprime pareri e proposte non vincolanti su questi temi. All’ordine del giorno figura il recepimento del recente decreto del Governo che, uniformando a livello nazionale i calendari venatori regionali, produce una serie di modifiche anche per il calendario provinciale modenese.
Come precisa Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente, “le date del calendario restano le stesse, ma alcune specie che prima erano cacciabili quest’anno non lo saranno più, come lo storno, il cormorano e la tortora dal collare. Una novità che produce alcuni problematiche per l’agricoltura che vogliamo discutere con i rappresentanti della Consulta”.
Tra gli altri argomenti in discussione ci sono anche le ipotesi di modifiche al regolamento della Consulta stessa, in particolare sulle materie oggetto dell’intervento dell’organismo. Su questo punto Caldana sottolinea che “non sono previste modifiche all’elenco dei temi sui quali la Consulta è chiamata a esprimersi, ma intendiamo precisare meglio nel regolamento che il parere di questo organismo avviene esclusivamente sugli atti di programmazione annuali e pluriennali dove vengono definiti gli obiettivi strategici, e non su tutti gli atti di gestione che, per loro natura, devono essere tempestivi e urgenti, adottati dagli uffici tecnici dell’assessorato a seconda dei casi e delle necessità”.
La Consulta è composta in modo paritetico dai rappresentanti delle associazioni professionali agricole provinciali, delle associazioni venatorie e delle associazioni provinciali di protezione ambientale. A questi si aggiungono i rappresentanti degli Atc, dell’Ente nazionale per la cinofilia (Enci), dell’Ente produttori selvaggina provinciale (Eps) e della Lega antivivisezione (Lav).
Presieduta dall’assessore alle Politiche faunistiche o da un suo delegato, la Consulta è composta da altri 23 membri tra i quali appunto i rappresentanti di Arcicaccia, Enalcaccia, Federcaccia, Associazione cacciatori e poi Agrimpresa Lapam, Associazione agricoltori, Cia, Condiretti e Copagri. A questi si aggiungono i rappresentanti di Ekoclub, Enpa, Lega abolizione caccia, Lega difesa ecologica, Urca e Wwf.