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Miele: dalla Provincia contributi agli apicoltori

Trentatremila euro per migliorare la produzione e la commercializzazione dei prodotti dell’apicoltura modenese. Si tratta in particolare di contributi per l’assistenza tecnica e la formazione professionale degli apicoltori, la lotta alla varroasi, la razionalizzazione della transumanza e il sostegno dei laboratori di analisi del miele.


Al bando provinciale, valido per il 2006, sono pervenute dieci domande; dopo l’istruttoria ne sono state ritenute ammissibili e inserite nella graduatoria per accedere al finanziamento nove. L’importo complessivo degli investimenti previsti dagli apicoltori è di circa 121 mila euro.

La Provincia di Modena è riuscita ad ottenere dalla Regione uno stanziamento di 33 mila euro come contributi a fondo perduto.
Si è proceduto quindi a finanziare solo una parte delle domande pervenute scorrendo la graduatoria. I cinque apicoltori che risultavano in testa per il finanziamento hanno tempo fino al 31 agosto 2006 per effettuare e rendicontare gli investimenti inseriti in domanda. Dopodiché si procederà alla liquidazione dei contributi prevista entro settembre.
Sempre a settembre sarà pubblicato il bando per i fondi 2007.

Le domande presentate erano relative a finanziamenti per la lotta alla varroasi e la razionalizzazione della transumanza (nomadismo). In concreto per la lotta alla varroasi si è finanziato l’acquisto di arnie con fondo antivarroa; la spesa massima ammessa per arnia è pari ad 82 euro e il contributo a fondo perduto è pari al 60 per cento della spesa ammessa.

Per la razionalizzazione della transumanza sono previsti finanziamenti a fondo perduto che variano dal 60 per cento per l’acquisto di arnie da nomadismo al 50 per cent per l’acquisto di macchine e attrezzature e materiali vari al 20 per l’acquisto di un autocarro.

Per la definizione della graduatoria di accesso al finanziamento la normativa determina un punteggio se l’apicoltore effettua nomadismo, se effettua l’impollinazione, se è un imprenditore agricolo, se ricade in aree parco o zone svantaggiate, se la domanda è risultata non finanziata l’anno precedente e in base al numero di arnie censite possedute. Inoltre hanno priorità gli apicoltori con meno di 40 anni poi quelli che producono con il metodo biologico o integrato poi viene chi ha il riconoscimento Dop o Igp e infine chi ha un’attestazione di specificità.

















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