Estremamente positive le dinamiche occupazionali del secondo trimestre 2006 e, più complessivamente, dei primi sei mesi dell’anno. L’andamento dell’occupazione nelle aziende con meno di 50 dipendenti monitorate da Cna (oltre 1.300) fa segnare nel primo semestre 2006 una crescita del 5,2% (corrispondente a 413 nuovi occupati in più) rispetto allo stesso perido dell’anno precedente. Si tratta del terzo miglior risultato di sempre nell’indagine di Cna, iniziata nel 2001 e, soprattutto, di un dato che conferma i segnali di recupero dell’economia, in particolare di quella modenese.
La crescita è dovuta essenzialmente alla grande performance delle imprese nel secondo trimestre dell’anno, il migliore dell’intera serie storica registrata da Cna. E’ pur vero che tendenzialmente è proprio nel periodo aprile-giugno che l’occupazione fa registrare i risultati migliori, in coincidenza con le assunzioni per sostituzioni feriali e le lavorazioni estive in diverse settori, ma questo risultato va al di là delle tendenze cicliche.
Lo dimostra il vero e proprio boom delle assunzioni, che crescono del 47,4% (erano state 810 nel primo semestre 2005, sono state 1.194 quest’anno), nelle quali, rispetto al passato, molto aumenta, l’incidenza dei lavoratori extracomunitari, che rappresentavano il 17,5% nel 2005 contro il 18,7% del 2006. Dal punto di vista contrattuale, si osserva un calo dei contratti di apprendistato (dal 29% si scende quest’anno al 24,8%) e ad un leggero aumento del part time (che passano dall’8,8% al 9,3%).
I settori
A farla da padrone è il manifatturiero, che cresce del 6,5% (contro il 3,5% di dodici mesi fa). Ancora una volta, però, si tratta di una crescita non omogenea. A fronte di settori che fanno registrare un vero e proprio balzo (è il caso della chimica-gomma-plastica che ottiene un +16,7% e dell’industria del vetro e dellaceramica, + 13,7%), si hanno distretti che crescono al di sotto della media, come l’alimentare (+3%) e l’industria del mobile, che chiude il semestre addirittura in negativo: -3,7%. Un discorso a parte merita il settore della moda, che cresce del 4,7%, e questo è già un successo, se si pensa ai chiari di luna di qualche mese fa. Sugli scudi rimane il settore portante dell’economia modenese, la meccanica, che marca un più che positivo +6,7%.
Tiene il settore delle costruzioni ed impiantistica, che si mantiene in terreno positivo (+2,9%), anche se il dato scende di 1,6 punti rispetto ad un anno fa.
Nel settore dei servizi si chiude il semestre sul +2,9% (nel 2005 ci si era attestati su un ben più modesto 0,7%), con buone notizie che arrivano in particolare dal commercio.
Le aree
Anche a livello geografico la situazione appare notevolmente differenziata. Mentre nell’Area Nord (+8,5%) nel distretto di Sassuolo (+7,9%) e si fa sentire il traino rispettivamente del biomedicale e del terzo fuoco, in altri territori si segna il passo, come accade a Castelfranco, Bomporto, Nonantola e dintorni (-2,3%). Appena sotto la media, ma comunque in crescita, è la zona Terre di Castelli (+4,4%), e ancora più staccato troviamo l’Appennino (+1,1%). L’area di Modena (+5,1%) e di Carpi (+5,4%) sono invece allineate con il dato medio provinciale.
Dunque anche nelle piccole imprese i buoni risultati economici si rispecchiano nell’andamento dell’occupazione. In questo contesto risulta particolarmente significativa la tenuta di settori come la meccanica, la vera spina dorsale del made in Modena, e di distretti emergenti e qualificanti come il biomedicale.
In attesa dei dati relativi al terzo trimestre, che tendenzialmente è il più veritiero rispetto all’andamento annuale, c’è da sperare che le tensioni emergenti sul mercato delle materie prime non intervengano a modificare l’orientamento alla ripresa che sembra caratterizzare da qualche settimana a questa parte l’economia locale.
In questo contesto diventa particolarmente importante sostenere lo sviluppo sostenendo le filiere produttive con adeguati interventi di sostegno finanziario, formativo ed infrastrutturale.
