Il fenomeno dei costi di ricarica è tutto italiano, negli altri paesi del mondo il credito telefonico corrisponde a quello che si ha pagato per la ricarica! In alcuni casi il costo della ricarica è del 40% dell’intero importo pagato.
Il Codacons denuncia alla procura della Repubblica di Roma e all’Autorità delle Telecomunicazioni tutti i gestori di telefonia mobile del nostro paese chiedendo l’apertura di una indagine per truffa nonché un provvedimento cautelare d’emergenza che imponga l’abolizione immediata dei costi di ricarica.
Sulla vicenda è intervenuto l’avv. Carlo Rienzi, presidente dell’associazione, il quale sostiene che “è sui tagli delle ricariche più piccole che i gestori applicano i costi di ricarica più alti, non curanti del fatto che spesso i consumatori che acquistano ricariche di questi importi sono quelli che hanno minori capacità di spesa. Questi colossi della telefonia si comportano come ‘Superciuk’ il ‘supereroe’, che prende ai poveri per dare ai ricchi”.
Intanto i consumatori combattono questa battaglia a livello europeo: In questi giorni è passata sotto esame alla Commissione Europea la richiesta di abolizione dei costi di ricarica per le schede cellulari presentata da Andrea D’Ambra, giovane studente napoletano attento alla tutela dei consumatori e sottoscritta da oltre 374.000 consumatori. Il Codacons invita tutti coloro che non hanno ancora firmato la petizione a farlo al più presto sul sito Petition on line. La notizia che la C.E. si stia mobilitando (e ha già preso contatti con l’Authority italiana) ci rinfranca moltissimo, ed è un segnale chiaro e pulito del fatto che qualcosa può cambiare.
