Sono 1.300 le imprese dell’Emilia Romagna, costituite in 32 raggruppamenti di impresa e in 32 consorzi, selezionate e sostenute con il programma per l’export 2006 /2007 deliberato in questi giorni dalla Regione.
Il programma regionale che si rivolge, per il secondo anno, a promuovere il sostegno in particolare per le piccole imprese che si mettono in gruppo per “fare squadra” e “correre” meglio all’estero, vede quindi un riscontro positivo, con un 100% in più di imprese impegnate in raggruppamenti per progetti finalizzati all’export rispetto allo scorso anno.
L’insieme degli investimenti previsti dai raggruppamenti e consorzi delle imprese selezionati dal programma ammonta a 16 milioni di euro. La Regione investe con un contributo di 6,5 milioni di euro.
Le imprese impegnate nel programma sono quasi tutte piccole imprese e quelle artigiane sono il 40%. “E’ una conferma -commenta l’assessore alle attività produttive Duccio Campagnoli – che la soluzione buona per il successo delle piccole imprese di fronte alle nuove sfide della internazionalizzazione e dell’innovazione è quella di raggrupparsi anche in modo nuovo. E che il nostro made in Italy può essere davvero competitivo anche all’estero. Come conferma il fatto che l’Emilia Romagna ancora in questo primo semestre 2006 è in testa a tutte le Regioni italiani nella crescita dell’export”.
Le filiere produttive coinvolte nei progetti sono quelle più rappresentative dell’economia regionale, a partire dalla meccanica in tutte le sue specificità e specializzazioni, come la meccanica agricola, il packaging, la meccatronica e l’impiantistica. Particolare rilievo hanno anche i progetti delle imprese dei settori automotive, moda, alimentare, edilizia e biomedicale.
Molto ricca la tipologia dei progetti che saranno finanziati dai contributi regionali. Si va dalla realizzazione di studi su nuovi mercati esteri agli studi di fattibilità, dalla ricerca di imprese partner alla partecipazione a fiere. In generale le imprese si sono date come obiettivo non solo quello di far conoscere le produzioni delle filiere ma anche la ricerca di possibilità di realizzare investimenti produttivi, al fine di insediarsi in nuovi mercati. Tra i paesi scelti per le attività promozionali prevalgono quelli emergenti, quali Russia, India e Cina, ma anche Stati Uniti e Germania, cruciale per la presenza di fiere internazionali fra le più qualificate.
Il programma deliberato dalla Regione è il risultato di due bandi promossi nel 2006 nell’ambito del programma triennale per le Attività Produttive.
Il primo, denominato Bando 5.2 Azione C, vede come destinatari i consorzi export, cioè le strutture permanenti di aggregazione sorte per supportare le imprese associate nell’esportazione dei loro prodotti. Hanno partecipato al bando, e si sono visti riconosciuto il contributo regionale, 32 consorzi export dell’Emilia-Romagna che raggruppano 950 aziende esportatrici (con una media di 30 imprese per progetto). Il costante aumento del numero delle imprese che, attraverso i consorzi, partecipa al bando testimonia dell’utilità di questo strumento che consente di dare apporti diretti ai programmi promozionali delle piccole e medie imprese che si consorziano in modo permanente.
Con il secondo bando 5.2 Azione D, destinato al supporto all’aggregazione di almeno otto imprese, la Regione ha inteso beneficiare le piccole e medie imprese che si costituiscono in Ati (associazione temporanea d’impresa), al fine di realizzare un progetto d’internazionalizzazione su mercati esteri. In questo caso l’impresa riceve il contributo, fino al 50%, per le spese sostenute nell’ambito delle attività svolta in sinergia con le aziende partner del progetto. Il numero di aziende che parteciperanno a progetti finanziati con il bando è raddoppiato rispetto alla precedente edizione. Le imprese beneficiarie sono 332, riunite in 32 associazioni temporanee, con una media di circa 10 imprese per raggruppamento.