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Estate: Coldiretti, 41% di consumi alimentari fuori casa

Durante l’estate si realizza il 41% del totale
dei consumi alimentari fuori casa degli italiani che scelgono dunque sopratutto le vacanze per regalarsi momenti di svago a tavola senza dover
pensare a pentole e fornelli.

E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base
dell’indagine quantitativa Ismea-AcNielsen sugli acquisti della ristorazione in Italia che evidenzia come per mangiare fuori si privilegi il periodo compreso tra giugno e settembre (41%) rispetto a ottobre febbraio – maggio (24%) e ottobre – gennaio (35%) che pure risente dell’impatto positivo delle feste di fine anno.

I più propensi a mangiare fuori casi sono gli italiani che vivono nel nord del Paese dove si concentra ben il 57% delle quantità consumate dalla
ristorazione italiana, mentre più ridotti sono i volumi al sud (23%) e al centro (20%). I prodotti più richiesti in quantità a tavola sono – precisa la Coldiretti – l’acqua, le verdure, il pane e la pasta, il vino, carne e salumi, pesce e infine la frutta che registra tuttavia un vero boom durante l’estate quando ne viene consumata quasi la metà (46%) del totale annuale.

A differenza, marginale sia in valore che in quantità è la quota destinata ai grassi e oli che rappresentano appena il 2%.
A questo proposito Coldiretti ricorda che è stato introdotto per il ristoratore l’obbligo di servire a tavola olio in contenitori muniti di un sistema di chiusura che perde la sua integrità dopo la prima utilizzazione e che quindi non permette il riempimento da parte dell’esercente. Per
garantirsi l’origine nazionale dell’extravergine – consiglia Coldiretti – è preferibile richiedere prodotti a denominazione di origine (Dop o Igp),
ma anche nella scelta degli altri prodotti ̬ meglio Рsottolinea la Coldiretti Рsincerarsi del legame con il territorio dei prodotti ricompresi nel menu.

Consigli anche per i salumi dove è forte il rischio che vengano offerti come Made in Italy prodotti ottenuti da maiali allevati all’estero in Olanda, Danimarca, Francia, Spagna o Germania. Non basta dunque richiedere prosciutto cotto, crudo o stagionato ma occorre scegliere prosciutti e
salumi a Denominazione di Origine Protetta (Dop) che sono riconosciuti dall’Unione Europea e individuabili dal marchio comunitario (Dop) o da
quello del Consorzio di Tutela come i Prosciutti di Parma, San Daniele, Modena, Norcia. Toscano, Berico-Euganeo e Carpegna. Tra salumi, pancette,
soppressate, coppa capocollo, e culatello, l’Italia – sottolinea la Coldiretti – dispone di oltre venti prodotti a base di carne riconosciuti come denominazioni di origine dall’Unione Europea e contraddistinti dal marchio Dop rappresentato dal caratteristico logo (Dop/Igp) a cerchi concentrici blue e gialli con la scritta per esteso nella parte gialla “Denominazione di Origine Protetta. Una alternativa per garantirsi un pasto Made in Italy è infine – conclude la Coldiretti – quella di recarsi negli agriturismi dove verificando il legame del menu offerto con i prodotti coltivati e allevati in azienda è possibile assicurarsi un ritorno alla
tradizione con il pieno di cibi ‘Doc’.

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