Per la prima volta dalla sua istituzione una modenese riceverà il “Jorge Heller Outstanding Paper Award”. Il prestigioso riconoscimento concesso dalla fondazione austriaca sarà assegnato alla prof.ssa Maria Angela Vandelli, Preside della Facoltà di Farmacia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, per aver condotto, nel Centro di ricerca universitario modenese dedito alle Tecnologie Farmaceutiche ed Innovative.
Uno studio effettuato su nanoparticelle biocompatibili, in grado di attraversare la barriera ematoencefalica, condotto nel Centro di ricerca universitario modenese Te.Far.Ti, dedito alle Tecnologie Farmaceutiche Tradizionali ed Innovative, potrebbe portare a futuri sviluppi nel campo delle patologie cerebrali.
Il lavoro di equipe, coordinato dalla prof.ssa Maria Angela Vandelli, Direttrice del Te.Far.Ti e Preside della facoltà di Farmacia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che ha visto coinvolti il prof. Luca Costantino, il prof. Flavio Forni, la dott. ssa Francesca Gandolfi e il dott. Giovanni Tosi del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche, sarà ufficialmente premiato domani, lunedì 24 luglio, a Vienna, con l’assegnazione dello “Jorge Heller Outstanding Paper Award”.
L’occasione per il ritiro del premio sarà fornita dallo svolgimento del 33° Congresso Annuale della Controlled Release Society, un’organizzazione internazionale con sede a St. Paul (Minnesota, USA), cui sono iscritti circa 3000 membri provenienti da più di 50 Paesi, operanti nell’industria, nelle Università ed in Enti governativi. Il “Jorge Heller Outstanding Paper Award” intitolato a Jorge Heller, uno studioso del rilascio controllato, viene attribuito da una giuria internazionale, composta da esperti del settore, al più rilevante lavoro nel campo del rilascio controllato, edito nel corso dell’anno solare precedente.
L’articolo “Peptide-derivatized biodegradable nanoparticles able to cross the blood–brain barrier”, curato dalla prof. ssa Maria Angela Vandelli e pubblicato sul Journal Controlled Release, evidenzia la possibilità di preparare nanoparticelle di un polimero, biocompatibile e biodegradabile, della grandezza di 150-200 nm, in grado di attraversare la barriera emato-encefalica, grazie alla coniugazione con una molecola simile ad un peptide naturale. Queste nanoparticelle, potrebbero rivestire una notevole importanza nell’indirizzare ai tumori cerebrali agenti diagnostici e farmaci antitumorali.
Il progetto è rivolto al miglioramento dei mezzi per la diagnosi e la cura delle patologie del cervello, che rappresenta, ancor oggi, un distretto non facilmente raggiungibile dai farmaci. Infatti, la cura di particolari patologie con sede a livello del sistema nervoso centrale come tumori cerebrali, demenze derivanti da virus, ischemia, ma anche patologie neurodegenerative come il morbo di Alzeheimer e Parkinson, sono di difficile trattamento. Le terapie fino ad oggi in uso sono fortemente limitate dalla enorme difficoltà che i farmaci, utilizzati per questo tipo di trattamento, incontrano per raggiungere il distretto cerebrale in una concentrazione sufficiente ad esplicare un’azione terapeutica adeguata.
Il razionale che ha guidato il progetto nasce dalle conoscenze di specifici meccanismi di passaggio di una serie di peptidi oppioidi. L’innovazione consiste nella sintesi, curata dal prof. Luca Costantino, di un analogo peptidico, privo di effetto oppioide, che è stato coniugato con il copolimero dell’acido lattico e glicolico, consentendo la preparazione di nanoparticelle aventi sulla loro superficie il peptide. La valutazione del passaggio della barriera emato-encefalica da parte delle nanoparticelle modificate con il peptide, quelle non modificate non sono in grado di attraversarla, è stata basata sulla coniugazione delle nanoparticelle con marker fluorescente, utilizzando la microscopia a fluorescenza per determinare l’esatta posizione delle nanoparticelle dopo sperimentazione “in vivo”.
Le nanoparticelle, come è stato confermato anche dallo studio svolto dal Centro Te.Far.Ti , si confermano come la ‘strada maestra’ da seguire per lo studio delle patologie cerebrali.