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Concerto di Magarelli a Pieve di Renno

L’organo restaurato della Pieve di Renno a Pavullo, inaugurato appena la settimana scorsa, concede già il bis con un concerto di Gaetano Magarelli in programma questa sera, alle 21, a ingresso gratuito, sempre nell’ambito della rassegna musicale “Armonie tra musica e architettura”.

Magarelli, che si è diplomato in Organo al Conservatorio di Campobasso per poi partecipare a diversi corsi di perfezionamento internazionali, ha studiato Organo anche in Olanda, alla facoltà di Musica dell’Accademia delle arti di Utrecht nella classe del maestro Winsemius, e partecipa a numerose rassegne e festival.


Il programma del concerto prevede brani di Pasquini, Zipoli, Storace, Kerll, Bach, Morandi e, naturalmente, Mozart (un “Rondò in re maggiore”) in occasione del 250° anniversario della nascita.



La rassegna, giunta ormai alla decima edizione, è promossa dalla Provincia e dalla Fondazione Cassa di risparmio di Modena, con la direzione artistica dell’associazione “Amici dell’organo Johann Sebastian Bach”, anche con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio storico e artistico.



L’organo della chiesa intitolata a San Giovanni Battista fu costruito nel 1877 da Luigi Boselli utilizzando materiali di un precedente organo di Antonio Morelli del 1754. Il restauro è stato realizzato da Paolo Tollari. Il costo dell’operazione è stato di quasi 17 mila euro con un contributo della Provincia nell’ambito del progetto iniziato nel 1998 che ha permesso fino a ora di recuperare 35 organi storici.



La storia della Pieve di Renno è legata alle vicende della famiglia dei marchesi Montecuccoli e, in particolare, di Raimondo Montecuccoli, il generale dell’Impero famoso in tutt’Europa, che si dice battezzato qui nel 1609. La Pieve venne costruita intorno all’anno mille (chi dice tra l’VIII e il IX secolo, chi nel 1157), con interventi e ampliamenti successivi, ed era la più importante dell’Appennino, con giurisdizione su oltre trenta chiese. Con ampia facciata a capanna, è di rustica struttura romanica con un interno a tre navate. I dipinti conservati sono settecenteschi, mentre un affresco del Cinquecento è dedicato al “Battesimo di Cristo”. Il legame con i Montecuccoli è evidente anche nelle testimonianze: all’ingresso l’acquasantiera del Seicento con lo stemma, poi nella cappella di destra le sepolture quattrocentesche e l’altare dipinto del tardo ‘500, con un’ “Annunciazione” entro cornice di legno intagliato e dorato.
















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