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Da Regione massima disponibilità per accertamento cause morte 16enne

Da parte della Regione Emilia Romagna e del Servizio sanitario c’è massima disponibilità per ogni iniziativa utile ad accertare la verità sulla morte di Greta Pavarini, la 16enne di Novellara venuta a mancare all’ospedale di Reggio Emilia dopo che in un precedente ricovero a Guastalla le era stato diagnosticato un virus intestinale.

Si sarebbe trattato, invece, di un’appendicite che si è trasformata in breve in una peritonite e l’immediato intervento chirurgico non è stato sufficiente a mantenerla in vita.

Ad assicurare il sostegno della sanità emiliano romagnola, e in particolare delle aziende sanitarie di Reggio Emilia, l’assessore alle Politiche per la Salute della regione, Giovanni Bissoni, che ha fatto sapere di aver seguito lo svolgersi dei fatti che ha portato alla morte della giovane.
L’assessore ha precisato di essersi tenuto in continua relazione con le Ausl reggiane, fin dal momento in cui l’Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia, presso cui la paziente era stata trasferita, ha segnalato l’accaduto alla Procura della Repubblica.

”Il successivo effettivo intervento della Procura – ha chiarito Bissoni – ha reso inopportuna qualsiasi interferenza in una materia così delicata, poichè l’accertamento delle responsabilità professionali dei medici che in diversi momenti hanno seguito Greta, appare al momento prevalente rispetto ad eventuali problemi organizzativi. Nulla di ciò che verrà fatto potrà alleviare la gravità di quanto successo e il dolore della famiglia, ma voglio riaffermare – ha detto l’assessore – il massimo impegno affinchè dall’accertamento dei fatti sia tratto ogni possibile insegnamento per elevare la sicurezza dei servizi a tutela dei pazienti”.
















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