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WWF: grave attacco della Regione alla fauna selvatica

“Due leggi contro la fauna, una doppietta puntata al collo della natura, della fauna selvatica, del diritto e della legalità italiani, europei ed internazionali.” Questa è in sintesi la posizione del WWF Emilia-Romagna in merito alle due leggi appena approvate dall’Assemblea legislativa regionale.


Chi ha provato dolore per l’esecuzione dell’orso bruno in Germania, non se ne risenta più di tanto: i nostri fucilatori locali avranno soddisfazioni ben maggiori di quelle concesse ai loro colleghi d’Oltralpe dal loro ministro. E se la doppietta della Nazionale di calcio ha in minima parte vendicato il torto subito dall’orso italiano, le doppiette regionali hanno subito ripristinano la legge del più forte nei confronti della scena politica che conta, per quel che riguarda la tutela dell’Ambiente.


L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, con l’approvazione in blocco delle due leggi inerenti la materia venatoria (sul calendario venatorio e sulla caccia in deroga) ha ieri compiuto un ennesimo pericoloso arretramento sulla tutela della fauna selvatica, dell’ambiente e della biodiversità.


Le dichiarazioni di principio sulla tutela dell’ambiente, della fauna, e della biodiversità, sempre propagandate in ogni dove dai nostri politici parolai, a nulla valgono quando si tratta di metterle in pratica, ma soprattutto, niente contano quando si tratta di mettere a rischio i capricci dei cacciatori.


L’atto è tanto più grave, in particolar modo relativamente alla caccia in deroga, in quanto la Commissione Europea ha recentemente aperto una procedura d’infrazione contro l’Italia proprio sul mancato recepimento e la cattiva applicazione della direttiva comunitaria sulla tutela dell’avifauna selvatica. Infatti, in molte regioni (tra cui l’Emilia -Romagna, secondo la Commissione) si utilizza il metodo delle deroghe non a fronte di gravi danni all’agricoltura, ma per consentire abbattimenti di specie altrimenti protette. Insomma, una falsa interpretazione, con il solo scopo di assecondare la lobby dei cacciatori, ed utilizzando per di più lo strumento della legge regionale, esclusivamente per aggirare le sempre più frequenti vittorie nei ricorsi al TAR delle Associazioni ambientaliste.


Questa potente lobby, che asseconda i voleri di circa il 2% degli emiliano romagnoli, conta sul servilismo di una classe politica povera di etica e di valori, prima che di rispetto delle leggi delle Stato e delle regole dell’Unione Europea.


Il WWF Emilia-Romagna si farà carico di inviare a tutti i suoi 31.000 associati, in vista della prossima tornata elettorale e a futura memoria, l’elenco dei Consiglieri regionali che hanno approvato tali deleteri provvedimenti e i nomi di quelli che hanno invece sostenuto le ragioni dell’ambiente.


Solo i Verdi, con 2 voti contrari (Guerra e Borghi), PRC con 1 voto contrario ed un’astensione (Masella e Delchiappo), e l’astenuto Ugo Mazza dei DS, hanno potuto differenziarsi da una decisione tanto grave quanto irresponsabile.


Il Consigliere DS Muzzarelli, Presidente della Commissione Ambiente, evidentemente sensibile alle istanze della lobby venatoria, ha caparbiamente rigettato tutte le richieste giunte dagli ambientalisti, che chiedevano non concessioni private o personali, bensì la dovuta applicazione delle leggi esistenti, a vantaggio della collettività.


Per il resto, non c’è stata nessuna possibilità di innescare un dibattito, da parte di una maggioranza di governo che, evidentemente, in tema di caccia, ha la pretesa di staccare l’Emilia-Romagna dall’Europa e di una minoranza sempre solidale e concorde nel favorire i cacciatori.

Con questi politici a tutela dell’ambiente, non si va da nessuna parte.

















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