Un collegato della cosiddetta “Legge Biagi” ha introdotto nella legislazione del lavoro l’istituto della certificazione. Attraverso di essa si dispone di un’ulteriore strumento nella realizzazione della flessibilità del mercato, ma soprattutto col controllo che si esercita sul nuovo mercato del lavoro si offre la garanzia di favorire la diffusione corretta delle nuove tipologie contrattuali per accrescere l’efficienza dell’intero sistema e, prima ancora, la protezione dei lavoratori.
Quali sono, dunque, i punti di forza sottesi alla certificazione dei contratti di lavoro, introdotta dal d. lgs 276/03 e che costituisce uno dei pilastri della riforma? Quali i primi risultati a poco più di un anno dall’avvio della sperimentazione? E, ancora, quali sono le prospettive di sviluppo future per questo fondamentale istituto?
Queste sono alcune delle domande alle quali si cercherà di rispondere domani, lunedì 26 giugno, alle ore 9.00, nell’Aula Magna della Facoltà di Giurisprudenza in Via Università 4, a Modena, attraverso il primo convegno sul tema organizzato da Adapt e Fondazione Marco Biagi dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia in collaborazione con l’Associazione Industriali della Provincia di Vicenza e con il patrocinio dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Modena.
L’apertura dei lavori, presieduti dal Rettore Gian Carlo Pellacani, è affidata alla relazione introduttiva di Francesco Basenghi e Clara Enrico, cui seguirà l’illustrazione dell’esperienza modenese ad opera di Flavia Pasquini, componente della Commissione di Certificazione dell’Ateneo, che forniranno lo spunto per il successivo dibattito a cui interverranno Antonio Belsito, Carlo Frighetto, Eufranio Massi, Giuseppe Pellacani e Pierluigi Rausei, sui risultati prodotti dall’istituto e sui sentieri di crescita negli anni a venire. Conclude i lavori, il Presidente della Commissione di Certificazione istituita presso il Centro Studi Marco Biagi dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia, Michele Tiraboschi.
L’istituto, secondo una visione interdisciplinare, può essere collocato anche in quell’area che studia la
Il rispetto e la tutela dei diritti del lavoratore sono un chiaro segnale che l’impresa invia al pubblico esterno con il quale interagisce. Questo incide notevolmente sull’immagine e sul modo in cui il comportamento dell’impresa viene percepito, se si valuta che i dipendenti sono sovente il più efficace canale di comunicazione verso l’esterno e che la creazione di valori condivisi è il punto di partenza per i processi di fidelizzazione. Sulla base di queste premesse e di quello che emergerà dal convegno, si pongono anche le basi per la costituzione di un marchio di qualità sui contratti di lavoro che doti l’impresa di maggiore visibilità e immediata riconoscibilità verso l’ambiente operativo e, quindi, la necessità di investire sullo sviluppo dell’istituto.
