Pare che il percorso iniziato da Toni Servillo qualche anno fa con la messinscena di ‘Sabato, domenica e lunedì’ di Eduardo De Filippo giunga a compimento con l’unione di due testi pensati per il teatro da Vitaliano Trevisan e agglutinati dallo sguardo registico dello stesso Servillo.
‘Il lavoro rende liberi‘, in scena la Teatro delle Passioni dal 29 marzo al 2 aprile (feriali ore 21, festivo ore 15:30 e 21), sviluppa temi già presenti nel testo di De Filippo: la famiglia, l’incontro tra generazioni e gli albori di quel boom economico che si imponeva come nuovo e improvviso modello di sviluppo e che in questo ultimo lavoro trova negli odierni distretti del nord-est la più esemplare messa a punto.
I due testi di Trevisan nascono come atti unici separati, e uniti successivamente dalla vivace attitudine del regista nel trovare nessi in ciò che li oppone: tre ragazzi da una parte, tre donne dall’altra.
Tre giovani operai del nord-est che progettano un colpo che cambierà loro la vita e tre borghesi, la madre e le sue due figlie che sembrano fare un bilancio consuntivo della loro vita. Impossibile non notare l’attenzione che Servillo riserva alla lingua: il napoletano di De Filippo e il veneto di Trevisan sono due tra le più importanti lingue teatrali italiane che, nel loro uso prossimo al dialetto, trovano la verità di una parola che parla dritto al cervello riscaldando il cuore.
Per informazioni e prenotazioni biglietteria telefonica (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13) 059.2136021, biglietteria dei teatri 059.2032993.
