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Modena: fascia ferroviaria, si studia ipotesi teleriscaldamento

Il Comune di Modena ha avviato un tavolo di confronto per verificare la possibilità di utilizzare un impianto unico di teleriscaldamento per gli edifici nelle aree di recupero della fascia ferroviaria impiegando parte dell’energia prodotta dal raddoppio dell’inceneritore.

Del gruppo di lavoro fanno parte, oltre al Comune, anche Hera (Ente gestore dell’Impianto) e le ditte assegnatarie dei macrolotti della zona dell’Ex Mercato Bestiame, che valuteranno costi e risparmi derivanti dall’utilizzo del sistema di teleriscaldamento, al quale potranno poi allacciarsi anche altre utenze della zona. Lo ha annunciato nel corso del Consiglio comunale l’assessore alle Politiche ambientali Giovanni Franco Orlando, rispondendo ad un’interrogazione con cui Baldo Flori (Modena a Colori) sottolineava l’opportunità di destinare parte dell’energia derivante dal raddoppio dell’inceneritore “ai tanti edifici, residenziali e non, che sorgeranno nella fascia ferroviaria”.

Secondo Flori “si tratta di una misura strutturale che potrebbe evitare il proliferare di tante caldaie da riscaldamento con la relativa emissione di fumi nell’aria, concentrando il controllo e l’adozione delle misure di tutela su una sola fonte di combustione”. Nel documento, inoltre, Flori sottolineava una serie di critiche alla misura del blocco del traffico del giovedì oltre che all’”incapacità della Giunta di decidere sull’utilità o meno di un intervento di lavaggio delle strade”, ricordando che in vista del raddoppio dell’inceneritore – in un quadro di abbattimento dell’inquinamento atmosferico – si aprirebbe la possibilità di “puntare su altri settori di intervento”, a cominciare proprio dall’utilizzo di parte dell’energia prodotta dall’inceneritore a favore della fascia ferroviaria.

Orlando, nel merito dell’inceneritore, ha ricordato che – oltre al tavolo tecnico sopraccitato – è anche allo studio un progetto per il teleriscaldamento connesso al potenziamento dell’inceneritore che in due fasi distinte interesserà il Centro Storico, il Quartiere Giardino, il Policlinico e il Polo Universitario di Via Campi. Inoltre, ha sottolineato che “dall’analisi del bilancio energetico contenute nel ‘Rapporto sull’Impatto Ambientale’ approvato dalla Conferenza dei Servizi risulta che il potenziamento dell’inceneritore (confrontando i dati riferiti all’anno 2002 e quelli previsti al momento in cui avverrà il raddoppio) porterà, per quanto riguarda la produzione di energia elettrica, ad un aumento di circa 167.250 MWh (+ 476%), passando dai circa 35.150 MWh della situazione attuale ai circa 202.400 MWh della situazione futura. La futura realizzazione della rete di teleriscaldamento, alimentata dai rifiuti inceneriti, determinerà quindi una produzione di energia termica da rifiuti pari a 90.400 MWh all’anno che verranno cedute alle utenze collegate alla rete. Questo ingente quantitativo – ha aggiunto – oltre ad essere una risorsa immediata da utilizzare, eviterà emissioni di inquinanti nelle zone servite dal teleriscaldamento”.
L’assessore ha quindi respinto tutte le critiche relative al blocco del traffico del giovedì, ricordando a Flori che “si tratta solo di uno tra i tanti provvedimenti attuabili nel breve termine per attenuare le condizioni di inquinamento, cercando di intervenire sulla fonte principale dell’inquinamento atmosferico che, al di là delle opinioni più o meno condivise, a Modena, ma non solo, è quella del traffico”.

Secondo Orlando il blocco del giovedì “è sicuramente perfettibile e comunque adottato in via sperimentale, che cambia in modo sostanziale la filosofia dell’intervento: non più provvedimenti preventivi e programmati indipendenti dall’evolversi negativo della situazione, ma provvedimenti ponderati e consequenziali all’effettiva criticità”.

Circa l’incapacità di decidere sull’utilità o meno di un intervento di lavaggio delle strade, l’assessore ha infine ricordato a Flori che “l’Amministrazione nel corso del 2005 ha effettuato una sperimentazione ad hoc attraverso il lavaggio delle strade con un fissante biologico (la cosiddetta sperimentazione Eurovix) che non ha portato a risultati soddisfacenti. Se emergessero novità significative e provate sull’efficacia di questa metodologia, o altre simili, non sarà certo l’Amministrazione Comunale a tirarsi indietro”. Flori ha replicato dicendosi “preoccupato da tutti gli incontri che dovrebbero essere risolutivi, soprattutto se rimangono al’interno delle segrete stanze e non si traducono in dibattito vero. Le giornate del giovedì, come risultato, hanno fatto scomparire il problema, perché è inattuabile, non perché il problema sia risolto. Il valore della nostra interrogazione era di suggerire altre strade che contribuiscono a risolvere il problema. Vedo anche che viene confermata l’enorme produzione di megawatt che deriveranno dal raddoppio dell’inceneritore e mi sembra strano che questa capacità energetica venga dirottata al centro storico, al quartiere Giardino o al Policlinico, dove ci sono già impianti esistenti e non si va nella direzione di nuove realtà”.

















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