Dopo la bovina bianca ora tocca alla ‘gallina modenese’. L’assessorato all’Agricoltura e alimentazione della Provincia, infatti, ha deciso di imprimere un ulteriore accelerazione ai suoi programmi di intervento per la tutela della biodiversità e la valorizzazione delle produzioni tipiche locali.
“La bontà di questa scelta – spiega l’assessore Graziano Poggioli – viene giorno dopo giorno confermata dall’interesse dei consumatori verso i prodotti di qualità e che danno sicurezza alimentare, ma anche dalle difficoltà che incontrano le produzioni alimentari indifferenziate a causa della concorrenza sul mercato internazionale”.
Confortata dal buon avvio del progetto della vacca bianca modenese, la Provincia ha deciso di promuovere un progetto per il recupero e la valorizazione della “gallina modenese”, una popolazione locale di polli diffusa nei decenni passati.
Domani alle ore 10, all’aula magna dell’istituto agrario Spallanzani di Castelfranco Emilia (via Solimei 21) si svolgerà un incontro per fare il punto sul progetto. Partecipano gli “allevatori custodi”, le aziende agrituristiche e fattorie didattiche, l’Azienda Usl, il Dipartimento Produzioni animali dell’Università di Parma e Slow Food. Nel corso dell’incontro verranno illustrate le modalità concrete e operative di adesione al progetto e l’opportunità di realizzare una rete di “allevatori custodi” e un “presidio” per la salvaguardia di questa razza autoctona in via di estinzione con Slow Food.
“Siamo consapevoli – sottolinea Poggioli – che il patrimonio di biodiversità presente nelle nostre campagne sia un bene per tutta la società e che la sua salvaguardia sia un dovere per l’ente pubblico attraverso il coinvolgimento e l’impegno appassionato delle aziende agricole che credono in questo sforzo. Per la tipologia del progetto, le prime aziende che abbiamo pensato di invitare sono le aziende agrituristiche e le fattorie didattiche”.
L’iniziativa, inoltre, rappresenta anche una risposta alla crisi avicola in corso, “una risposta positiva e lungimirante – aggiunge l’assessore Poggioli – in quanto questi progetti che si sviluppano su razze autoctone e sul benessere animale creano consapevolezza e fiducia nei consumatori verso cibi che danno nutrimento alla mente e al corpo”.