L’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani (IVSI) sarà presente per la prima volta in Corea con un evento speciale presso l’Ambasciata italiana e con la partecipazione alla “Fiera Seoul Food”, dal 21 al 24 marzo, per presentare i prodotti attualmente esportabili come la mortadella, il prosciutto cotto e il cotechino.
Dopo che le Autorità coreane hanno autorizzato, a ottobre 2005, l’esportazione di prodotti di carne suina cotti, ottenuti da maiali nati, allevati e macellati in Italia, L’IVSI ha, infatti, iniziato oggi la prima campagna di valorizzazione di questi prodotti, in modo da farli conoscere al pubblico coreano.
Il “debutto” dei nostri prodotti è avvenuto stasera, presso la Residenza dell’Ambasciata italiana a Seoul, con un evento di presentazione della salumeria italiana, riservato agli operatori del trade e ai giornalisti coreani, in cui è stato loro proposto un menù a base di salumi italiani.
Al termine della serata, il Presidente IVSI, Francesco Pizzagalli, ha manifestato la sua grande soddisfazione per l’apprezzamento con cui sono stati accolti i nostri prodotti e per il grande interesse che hanno suscitato nel pubblico non solo sotto il profilo dell’alta qualità organolettica e gastronomica, ma anche sotto quello dell’equilibrato apporto nutrizionale.
La presenza dell’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani alla Fiera Seoul Food – dal 21 al 24 marzo – sarà localizzata nell’ambito del “Punto Italia” organizzato dall’ICE (Istituto per il Commercio con l’Estero). A questa prima iniziativa promozionale ne faranno seguito diverse altre. A novembre poi, data a partire dalla quale sarà possibile esportare in Corea il Prosciutto di Parma e di San Daniele, sarà la volta degli eventi dedicati ai consumatori con settimane di degustazione della nostra salumeria presso i ristoranti coreani.
Con 606 miliardi di dollari di prodotto interno lordo, la Corea del Sud rappresenta la decima economia mondiale, la terza in Asia dopo Cina e Giappone. Tra la popolazione coreana negli ultimi anni è in atto un profondo cambiamento delle abitudini e degli stili di vita e dell’atteggiamento dei consumatori verso i prodotti stranieri. Il settore agroalimentare sembra avere grandi possibilità: ci sono circa 800 ristoranti italiani (anche se spesso gestiti da coreani); tra le carni consumate nel Paese quella di maiale presenta il più alto consumo procapite, con 17.5 kg contro gli 8 kg del manzo e i 2 kg. del pollame. (dati ICE)
IVSI
L’Istituto per la Valorizzazione dei Salumi Italiani è un Consorzio volontario, senza fini di lucro, che si è costituito nel 1985 con lo scopo di valorizzare l’immagine dei salumi italiani e di promuoverne lo sviluppo dei mercati. Collabora, tra gli altri, con l’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) per diffondere una corretta informazione nutrizionale e far conoscere l’alto livello qualitativo dei salumi italiani. Sul territorio nazionale – oltre alle iniziative di comunicazione rivolte ai mass media, alla classe medica e ai consumatori – l’Istituto ha promosso ricerche di mercato, indagini tecniche, analisi sui prodotti e studi sui principali aspetti e problematiche del mercato. Sul fronte estero sono stati realizzati Programmi di promozione dei salumi italiani in Francia, Svezia, Brasile, Giappone, Russia e Stati Uniti d’America.