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Modena: quarta assemblea elettiva CIA

Coesione del mondo agricolo e maggior peso degli agricoltori nella società: sono le tematiche dibattute nel corso della quarta assemblea elettiva della Confederazione italiana agricoltori che si è svolta oggi a Modena. All’assise hanno partecipato più di 150 delegati provenienti da tutta la provincia di Modena che hanno confermato presidente della Cia Adolfo Filippini.


“Una recente indagine ha rilevato che i due motivi di maggiore preoccupazione degli agricoltori sono l’andamento delle stagioni e la politica. Se di fronte al primo non molto si può fare, diversa è la risposta per quanto riguarda il secondo: gli agricoltori sono organizzati in importanti gruppi di pressione nel territorio, ma questi interessi non sono adeguatamente presi in considerazione: per questo occorre costruire un nuovo ‘patto’ sociale che sappia coinvolgere le istituzioni ed i principali soggetti della vita economica con l’obiettivo di condividere le priorità da mettere in campo nel settore agricolo”. Sono solo alcune considerazioni di Adolfo Filippini, confermato alla presidenza della Confederazione italiana agricoltori di Modena, contenute nella relazione introduttiva che ha dato il via alla quarta assemblea elettiva dell’associazione agricola ( “Patto, unità, reddito” è lo slogan adottato) che si è svolta sabato 18 marzo a Modena.

Una organizzazione professionale che in provincia associa 5mila imprese attive e ben 11mila persone. La Cia di Modena a tutt’oggi rappresenta il 30 % delle imprese agricole modenesi iscritte alla Camera di Commercio e crea, con i propri soci, una Produzione lorda vendibile di oltre 95 milioni e 400 mila euro, pari al 20 % di quella provinciale che è di 480 milioni di euro. Filippini ha sottolineato anche la necessità di una coesione del mondo agricolo “ancora troppo frammentato e quindi più debole”. Il presidente ha ricordato che le aree rurali, soprattutto quelle più marginali, costituiscono sistemi complessi nei quali l’attività agricola continua a rappresentare uno dei fattori principali di sviluppo.



Nel corso dell’assemblea è stata sollecitata l’introduzione di meccanismi legislativi tali da rendere trasparente la formazione dei prezzi al consumo e in particolare la Cia chiede la istituzione di un organismo di controllo super parte che favorisca la diminuzione della forbice tra prezzo all’origine ed al consumo. “Vogliamo garantire un equo prezzo al consumatore, fatto che consentirebbe maggiori consumi e di conseguenza favorendo la ripresa economica”, ha rimarcato Filippini, che ha inoltre sollecitato una nuova politica sul riordino fondiario affinché le imprese possano ampliare la propria maglia poderale a costi equi.



La Cia chiede maggior tutela delle produzioni tipiche e locali al fine di garantire reddito alle imprese del territorio e misure di controllo per evitare frodi e contraffazioni che vanno a detrimento dei prodotti locali.



“Le catene distributive nazionali ed estere che operano in Italia si debbono impegnare a riservare o privilegiare prodotti agroalimentari italiani – ha proseguito Filippini – inoltre i prodotti di importazione devono avere le stesse caratteristiche qualitative richieste in ambito nazionale per tutelare i consumatori le imprese nazionali da concorrenze sleali”.



La Cia di Modena, ha ribadito il presidente Cia, è stata sempre capofila e sempre propositiva dei processi unitari nel mondo agricolo al fine di poter giocare un ruolo decisivo nella formazione della politica agricola locale e del Paese.



Riguardo alle aree protette, per l’associazione modenese i parchi devono rappresentare una opportunità per l’agricoltura di qualità “ma occorre modificare l’approccio che tende a porre vincoli allo sviluppo economico del territorio anziché creare sviluppo e nuove imprese”. Per questo motivo la Cia chiede che si rimarchi l’esigenza, all’interno della norma regionale, di prevedere la partecipazione diretta degli agricoltori nella gestione del Parco.



La perdita di superfici investite a bietole per effetto della recente introduzione dell’Organizzazione comune di mercato (Ocm) dello zucchero può essere compensata dalla riconversione dello zuccherificio di Finale Emilia per la produzione di combustibili vegetali o energia da fonti ninnabili di provenienza agricola. “E’ tuttavia condizione irrinunciabile quella di creare precisi accordi di filiera che consentano agli agricoltori del territorio di produrre essenze vegetali con garanzie di remunerazione delle stesse”, ha rimarcato Filippini.La forte presenza di fauna selvatica sul territorio ha prodotto e tuttora produce enormi danni, mettendo in molti casi in forse intere coltivazioni agricole. “Gli sforzi fatti per mantenere la presenza dell’uomo in agricoltura non possono essere annullati dalla eccessiva presenza di questi animali – ha sottolineato Filippini –e auspichiamo che il piano di riduzione dei cinghiali annunciato dalla Provincia diventi presto realtà”. Infine Filippini ha riportato alcune riflessioni dell’importanza della cooperazione: “l valore economico, sociale e solidale dei principi e del sistema organizzativo cooperativo per la Cia sono un patrimonio da tutelare – ha concluso- e vanno respinte le speculazioni politiche. Il rafforzamento della Cooperazione Agricola, in un contesto di globalizzazione che mira ad una generale omologazione, assume un ruolo determinante per meglio valorizzare i valori distintivi ed etici”.

















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