Nel 2005 gli automobilisti emiliano-romagnoli hanno speso presso le officine private autorizzate ben 158,4 milioni di euro per far revisionare i loro autoveicoli.
Questi dati derivano da elaborazioni eseguite dall’Osservatorio Autopromotec, che è la struttura di ricerca della più importante rassegna espositiva internazionale di attrezzature, prodotti e servizi per l’assistenza ai mezzi di trasporto, la cui prossima edizione, la 22a, si terrà nel quartiere fieristico di Bologna dal 23 al 27 maggio 2007.
La cifra comprende il pagamento della tariffa fissata per le revisioni per complessivi 40,1 milioni di euro ed il costo delle operazioni di manutenzione e riparazione necessarie per porre i veicoli in grado di superare i controlli previsti, cioè la spesa per la cosiddetta attività di prerevisione, che ammonta a 118,3 milioni di euro. Le revisioni di autoveicoli eseguite nel 2005 dalle 403 officine private autorizzate operanti nella regione sono state 1.038.555.
È ovviamente Bologna la provincia dell’Emilia-Romagna che registra con 32,8 milioni di euro la spesa più alta per revisioni e prerevisioni eseguite nel 2005. Seguono le province di Modena con 25,8 milioni, Reggio Emilia con 18,4 milioni, Ravenna con 15,9 milioni e Parma che, con 14,9 milioni, chiude la graduatoria delle prime cinque province emiliano-romagnole. Seguono Forlì-Cesena (14,6 milioni), Ferrara (14,3 milioni), Rimini (11 milioni) e Piacenza (10,7). L’Emilia-Romagna, per spesa in revisioni e prerevisioni di autoveicoli effettuate nel 2005, si colloca al quarto posto della graduatoria nazionale per regioni, preceduta dalla Lombardia al primo posto, dal Veneto al secondo e dal Lazio al terzo posto.
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Nel 2005 in tutta Italia gli automobilisti hanno speso per la revisione dei propri autoveicoli 1.929,7 milioni di euro, rispettivamente 488,3 milioni di euro come pagamento della tariffa fissata per la revisione e 1.441,4 milioni di euro per l’attività di prerevisione. Rispetto al 2004 l’aumento è stato del +25%, dovuto al maggior numero di autoveicoli chiamati al controllo (che è passato dai 10.187.191 del 2004 ai 12.644.132 del 2005).
Per le officine private autorizzate se non c’è un problema di insufficienza di lavoro permane un più che evidente problema di inadeguatezza dei compensi. Sui 38,61 euro attualmente versati dall’automobilista per la revisione del proprio veicolo, ben 12,79 (33,1%) vengono assorbiti da tasse e concessioni governative, mentre il compenso per l’officina (invariato dal 5 giugno 1999) rimane di soli 25,82 euro. Si tratta di una cifra palesemente insufficiente – secondo l’Osservatorio Autopromotec – a coprire il costo del servizio, che prevede numerosi controlli da eseguirsi con apposite apparecchiature e con personale tecnico addestrato, sotto la guida di un responsabile tecnico.
Se la tariffa attuale per le officine (la più bassa in Europa) non sarà adeguata, allineandola almeno a quelle in vigore nei maggiori paesi europei, si rischia di ingenerare effetti negativi sulla sicurezza, favorendo di fatto il fenomeno delle revisioni fittizie o eseguite in modo approssimativo da parte di operatori non professionalmente qualificati. Per queste ragioni, l’Osservatorio Autopromotec invita il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ad accogliere le richieste di una più giusta remunerazione delle officine private, adeguando in tal senso le tariffe di revisione come presupposto necessario non solo della continuità, ma della stessa sopravvivenza del sistema.
Sarebbe anche opportuno – sottolinea l’Osservatorio Autopromotec – che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti provvedesse ad inviare una cartolina ad ogni automobilista interessato alla revisione preavvertendolo della scadenza relativa al suo veicolo, così come avviene per il rinnovo della patente.