Non corrispondono alla realtà i tempi di attesa per le visite e le prestazioni specialistiche dichiarati dall’Azienda Usl di Modena. Lo afferma un pensionato in una lettera inviata alla Fnp, il sindacato pensionati della Cisl di Modena.
“Questo nostro iscritto – spiega il segretario provinciale della Fnp-Cisl Pietro Pifferi – contesta in particolare i dati sui tempi di attesa pubblicati sulla rivista La nostra salute del 30 novembre 2005. La sua esperienza personale, infatti, dimostra che non solo non vengono rispettati i tempi di attesa dichiarati dall’Ausl, ma nemmeno quelli massimi stabiliti dalla Regione, che sono rispettivamente di trenta giorni per le visite specialistiche e di sessanta giorni per le prestazioni di diagnostica strumentale”.
Ma veniamo ai quattro casi concreti segnalati dal pensionato in questione, che risiede a Modena. Il 6 giugno 2005 chiede una pre-prenotazione per una visita di controllo di Oculistica. Ai primi di febbraio 2006 gli comunicano che la visita è stata fissata per il 10 marzo, cioè nove mesi dopo. Sulla rivista si parla di un’attesa media di 19 giorni. Sempre a giugno, prenota una visita endocrinologa e contemporanea ecografia; la effettua il 27 dicembre (oltre sei mesi dopo) a seguito della rinuncia di un altro paziente. Il tempo d’attesa ufficiale è di trenta giorni. Il 15 novembre 2005 prenota un Ecg da sforzo. Lo esegue l’8 febbraio 2006, cioè 85 giorni dopo. Secondo La nostra salute il tempo medio di attesa è di 31 giorni.
Infine, il 22 novembre 2005 effettua la pre-prenotazione per un’ecografia all’addome. Sta ancora aspettando una risposta. La nostra salute non riporta il tempo medio di attesa.
“Purtroppo questi casi non sono eccezionali, ma rappresentano la normalità – afferma Pifferi – Sono anni che ci lamentiamo per i tempi di attesa delle visite e prestazioni sanitarie, ma i miglioramenti ancora non si vedono. Ci chiediamo se esista davvero la volontà politica di alleviare i disagi dei cittadini e se ci siano progetti per accedere ai finanziamenti stanziati a livello nazionale proprio per ridurre i tempi di attesa. Mentre aspettiamo che anche la Conferenza dei sindaci prenda posizione in modo deciso, sarebbe più serio – conclude il segretario della Fnp-Cisl – che l’Azienda Usl cominciasse almeno a diffondere dati più corrispondenti al vero”.