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Il crinale combatte lo spopolamento con gli esercizi polifunzionali

Una risposta concreta allo spopolamento delle zone più alte dell’Appennino. E’ il progetto “Esercizi polifunzionali per il crinale” messo in campo dal Gal Antico Frignano e Appennino Reggiano.

“Tra le cause dello spopolamento di queste zone – attacca il presidente dell’agenzia di sviluppo Reggiano Modenese – sappiamo che ci sono anche fenomeni sociali legati alla distanza delle abitazioni dai vari servizi necessari alla normale vita delle famiglie. Questo proprio perché la bassa densità abitativa non consente la redditività e quindi la presenza di più negozi nei piccoli paesi. Da qui la necessità di considerare soluzioni nuove”.

Presidente, cosa si intende prima di tutto per esercizio polifunzionale?
“Si intende un’unica struttura dotata di elevata flessibilità in grado di erogare più servizi primari per la popolazione. Negli esercizi polifunzionali potranno essere venduti beni, distribuiti prodotti petroliferi, dell’editoria e della stampa, ma potranno anche essere attuati servizi di comunicazione, trasmissione dati, connessioni postali, attività di raccordo con uffici pubblici e acquisizione di documentazioni di carattere comunale. Al fine di contribuire allo sviluppo locale tali esercizi dovrebbero essere gestiti da persone o soggetti del territorio e devono essere economicamente sostenibili”.

Un progetto ambizioso, ma quali presupposti richiede?
“E’ quello che cerchiamo di capire con questo primo passo del progetto, per il quale mettiamo in campo 13.500 euro. Dobbiamo individuare dove e come possono inserirsi queste strutture. Pertanto, non distribuiremo risorse per l’insediamento dei medesimi che, invece, sono già agevolati dalla normativa regionale sul commercio”.

Quali, allora, le fasi dello studio del Gal?
“Abbiamo previsto un percorso a più tappe – risponde il direttore Gualtiero Lutti – le ultime si svolgeranno solo se le prime due avranno fornito risultati incoraggianti. Abbiamo attivato le procedure per selezionare una ditta che, entro giugno, dovrà fornirci i risultati dello studio. Prima risposta che ci attendiamo è di individuare cinque aree del crinale reggiano (una per comune) dove è possibile ipotizzare l’attivazione di un esercizio polifunzionale. In queste zone, quindi, occorre da subito capire quale è l’effettiva domanda di servizi-beni da parte della popolazione e, pertanto, quali sono i servizi che dovrebbero erogare gli esercizi”.

E dopo?
“Se queste due fasi di studio e verifica avranno dato indicazioni incoraggianti e utili – riprende il Presidente – il progetto dovrà definire un modello per l’‘esercizio polifunzionale tipo’ e cioè: come deve essere realizzato, in quale forma, con quale offerta di servizi, con quali investimenti, come deve essere reso visibile e/o assistito, quali possono essere i soggetti disposti a entrare come partner e, in particolare, capire se ci sono fornitori potenziali di questi esercizi capaci di garantire rifornimenti qualificati per tempi e prezzi. In ultima istanza occorre dare l’avvio ai cinque esercizi polifunzionali tipo concordandone le modalità col gestore, che sarà sostenuto nel realizzare questa scelta. Sarà assistito, ad esempio, nella stipula dei contratti di fornitura, nell’usufruire delle agevolazioni previste dalla normativa regionale o nella campagna di promozione sul territorio”.

















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