Il Presidente del Consorzio Aceto Balsamico di Modena commenta il risultato ottenuto pochi giorni fa in Senato: “Grazie all’interessamento dell’On. Paola Manzini è stato neutralizzato il tentativo di cancellare il Decreto Ministeriale che regola la produzione fin dal 1965.”
“L’Aceto Balsamico di Modena è salvo: l’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Senato rappresenta un ulteriore passo avanti in difesa di una denominazione che costituisce uno dei settori qualificanti dell’economia e della tradizione eno-gastronomica modenese nel mondo. ”
Con queste parole Mariangela Grosoli, Presidente del Consorzio Aceto Balsamico di Modena, ha accolto l’approvazione, da parte della Commissione Agricoltura del Senato, dell’Ordine del Giorno che di fatto impegna il Governo a mantenere l’applicazione del decreto del 1965 che disciplina le tecniche caratteristiche e tradizionali per la produzione dell’Aceto Balsamico di Modena.
“I produttori erano in allarme già dalla scorsa estate quando, durante i lavori di stesura della nuova legge sul riassetto dei vini e dei mosti – spiega Grosoli – si tentò di eliminare la definizione di ‘Aceto Balsamico di Modena’ (e di conseguenza il D.M. del 1965). Tentativo andato a segno nella fretta di approvare la norma prima della chiusura della legislatura.
La nuova legge infatti ha eliminato ogni riferimento a tale denominazione, in base alla presunzione di registrazione della denominazione come I.G.P., che automaticamente supererebbe la normativa nazionale.
Il Consorzio ha denunciato la forte preoccupazione dei produttori in quanto, in caso di mancata concessione di IGP, la denominazione perderebbe ogni tutela e il settore sarebbe privo di regolamentazione: un rischio, questo, troppo grave per essere corso, in considerazione dei numerosi attacchi che il percorso verso l’I.G.P. ha già subito nel passato recente.
Senza tutele normative per noi diventerebbe infatti impossibile ricorrere alla Corte di Giustizia: l’Aceto Balsamico di Modena potrebbe scomparire dalle nostre tavole e dalla nostra tradizione più tipica.
L’allarme lanciato dal Consorzio è stato raccolto dall’On. Paola Manzini che, preso atto che il disegno di legge era già in via di approvazione al Senato e non era pertanto più possibile proporre alcun emendamento, ha fatto sì che sia assicurata, attraverso un ordine del giorno approvato all’unanimità, la vigenza del D.M. del 1965 fino al definitivo e auspicato riconoscimento Europeo.
Ora possiamo attendere con più tranquillità la prossima, speriamo positiva, pronuncia della Commissione Europea.”