Per ora, in provincia di Modena, non sono segnalati casi sospetti e la situazione è continuamente monitorata dei servizi veterinari e sanitari. E’ quanto è emerso dalla riunione del Tavolo tecnico sull’influenza aviaria che si è riunito oggi all’assessorato provinciale alla Sanità.
“Siamo stati tra i primi in Italia – spiega l’assessore Maurizio Guaitoli – a costituire il “tavolo” per l’aviaria cercando in questo modo di coordinare tutti i soggetti interessati per non farci trovare impreparati qualora si presenti un’emergenza. Questo ci ha permesso di mettere a punto strategie e percorsi”.
La riunione, oltre a fare il bilancio della situazione, è servita anche a individuare tre gruppi di lavoro (veterinario, sanitario, comunicazione interistituzionale) che hanno il compito, aggiunge Guaitoli, di “predisporre modelli operativi di intervento che oltre all’aviaria sono replicabili anche in altre situazioni analoghe”.
L’assessore sottolinea inoltre il “valore dell’ampia collaborazione” che si è realizzata attorno al Tavolo “mettendo insieme competenze di segno diverso, sia sotto il profilo tecnico che politico e amministrativo”. Del Tavolo fanno parte, oltre alla Provincia, il Comune di Modena, gli enti locali del territorio, la Prefettura, l’Azienda Usl, l’Azienda ospedaliera, le aziende multiservizi (Hera, Aimag), l’Arpa e le associazioni agricole.
La riunione è stata aggiornata al prossimo 6 marzo, aggiunge Guaitoli, “dopo avere ulteriormente approfondito gli aspetti tecnico operativi e le eventuali loro ricadute”. Intanto c’è da dire che verrà continuata l’opera di monitoraggio da parte dei servizi veterinari con particolare attenzione alle aree interessate (zone umide). Continuano anche i controlli sugli allevamenti di polli che nella nostra provincia sono circa una sessantina per circa 800mila capi. Il servizio di medicina veterinaria svolge da anni un’azione capillare di controllo su tutta la filiera. “Questi interventi – assicurano i tecnici – permettono di affermare con certezza che la situazione è presidiata e che non esistono motivi di preoccupazione nel nostro territorio. Per i consumatori l’introduzione della rintracciabilità è un’ulteriore garanzia di sicurezza sulle carni bianche”.