Giunge al suo quinto appuntamento il ciclo di incontri pubblici che il Dipartimento di Matematica dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, in collaborazione con l’Accademia di Scienze Lettere e Arti e la Scuola di Specializzazione all’insegnamento Secondario, organizza quest’anno per approfondire e far conoscere il valore dei contributi apportati da alcuni dei grandi studiosi del XVIII e XIX secolo.
L’iniziativa è la continuazione di un percorso storico-filosofico, avviato negli anni passati, proposto con finalità divulgative per riaccendere l’interesse culturale e scientifico dei giovani e degli appassionati attorno a questa fondamentale materia, in cui si era successivamente fermata l’attenzione, dapprima, sull’evoluzione del pensiero matematico a partire dai greci (I ciclo), per passare al Medioevo (II ciclo) e, poi, fino alla metà del XVIII secolo (III ciclo).
Un nuovo appuntamento è fissato per oggi, presso il Dipartimento di Matematica (via Campi 213/b) a Modena, alle ore 17,00.
Il prof. Mario Marchi dell’Università Cattolica, sede di Brescia, introdurrà “Le geometrie non euclidee: il problema della verità”.
La nascita delle Geometrie non euclidee è un momento critico cruciale nella storia del pensiero matematico e segna l’inizio di quella “Crisi dei Fondamenti” che ha caratterizzato l’evoluzione della Geometria, e poi di tutta la matematica, tra il XIX e il XX secolo.
Il passaggio cruciale consiste nella trasformazione della Geometria da scienza caratterizzata da contenuti certi ed oggettivi, a dottrina astratta, che assume l’aspetto di sistema ipotetico deduttivo.
Nasce allora in questo modo il problema fondamentale di stabilire se ci siano ancora legami, e se esistono quali siano, tra la dottrina chiamata Geometria e la realtà fisica, che in qualche modo, anche se confuso, l’ha ispirata. Nasce, in sostanza, il problema della “Verità” che riguarda quindi la Geometria, non meno che tutte le altre scienze.