Dopo tre giorni ininterrotti di confronto e trattativa a Roma tra le società saccarifere Sadam-Eridania, Sfir, Italia Zuccheri e Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uil-Uila nazionali, è stato siglato un importante
protocollo di intesa. Alla trattativa hanno attivamente partecipato la Rsu dello stabilimento di
Finale Emilia e i Sindacati modenesi di categoria.
Il protocollo è stato raggiunto dopo l’incontro del “tavolo di filiera” nel pomeriggio del 6 febbraio, presso il ministero delle Politiche Agricole che
ha fissato alcuni punti, tra cui, l’elenco degli stabilimenti che continueranno la produzione di zucchero e quelli da riconvertire.
Il protocollo di intesa è importante per l’intero settore bieticolo saccarifero che dovrà continuare ad operare nella filiera, ma anche per dare maggiori certezze agli stabilimenti che dovranno riconvertire la loro produzione.
Tra questi ultimi vi è lo stabilimento di Finale Emilia che, nel progetto di massima illustrato da Italia Zuccheri, dovrà riconvertirsi in impianto di produzione energetica di termovalorizzazione a biomasse.
Sullo sviluppo di tale progetto e sulla piena attuazione – per i quali sono stati fondamentali le pressioni e la lotta dei lavoratori dello stabilimento di Finale Emilia unitamente ai sindacati di categoria – sono già previsti nei prossimi giorni incontri della società Italia Zuccheri con le istituzioni locali a partire dalla Provincia di Modena e del Comune di Finale Emilia.
Ancora nel protocollo di intesa vi sono contenuti gli interventi necessari a dare risposte all’occupazione, sia in termini di ammortizzatori sociali con integrazioni al reddito per i lavoratori in cassa integrazione e con interventi per gli stagionali, sia per quello che riguarda la ricollocazione occupazionale per evitare esuberi rispetto agli attuali addetti.
L’importante risultato raggiunto con la sottoscrizione del protocollo di intesa è ben lontano dal rappresentare la completa e definitiva risposta alla drammatica situazione che si è determinata nel settore saccarifero.
Immutato resta comunque il giudizio negativo sulla OCM dello zucchero approvato dalla UE e sul ruolo avuto dal governo nazionale a partire dal ministro Alemanno che non ha saputo arginare la destrutturazione e forse la completa sparizione dal territorio nazionale dell’intero comparto bieticolo
saccarifero – aggiungono i sindacati dell’agroalimentare -.
Un analogo giudizio negativo è riferito alla scelta delle società saccarifere di mantenere in attività solo 6 stabilimenti e sulla loro dislocazione: per i Sindacati gli stabilimenti avrebbero dovuto essere
almeno 7 e con dislocazione diversa.
Il protocollo di intesa onsente però di affrontare con maggiore tranquillità le fasi successive che richiederanno uno sforzo in termini di iniziativa sindacale analogo a quello esercitato negli ultimi mesi.
Sono ancora tanti i tasselli che mancano per dare tranquillità ai lavoratori e al comparto agroalimentare, a partire dai provvedimenti che
dovranno essere emanati dal Governo per rendere esigibili sia gli ammortizzatori sociali aggiuntivi a quelli previsti dalle normative attuali, sia interventi di sostegno economico per le riconversioni industriali.
Molto dipende – aggiungono i sindacati – dal ruolo che tutti i soggetti: istituzioni locali, associazioni degli agricoltori, associazioni dei bieticoltori e
organizzazioni sindacali, sapranno giocare in questa vicenda che chiama in causa il futuro di buona parte dell’economia di un intero territorio.
Da parte sindacale già dai prossimi giorni sono previste iniziative rivolte ai lavoratori per illustrare i contenuti del protocollo di intesa e anche per vigilare sul percorso ancora lungo e difficile che dovrà portare alla conclusione della vertenza.