Inizierà a giorni l’accantieramento delle opere per abbattere la Casa del Popolo realizzando un parcheggio a servizio del centro storico di Fiorano
e arredando via Malmusi con uno spazio verde pubblico attrezzato.
“Partendo da un presupposto di rispetto dell’esistente – scrivono i
progettisti – l’area oggetto dell’intervento viene delimitata dando
continuità alla recinzione della limitrofa Villa Clotilde, usando gli
stessi elementi architettonici (colonne che segnalano le entrate, muretto
di base e cancellata), inclusa la vegetazione. Tutte le aree non
strettamente funzionali al parcheggio sono state trattate a verde,
considerando l’elemento naturale come il più efficace e veramente
rivitalizzante per un’area aperta, soprattutto se così a contatto con le
automobili.
Nella sua porzione più grande il giardino, protetto da una sequenza di
cipressini, accoglie uno spazio per sedersi, definito da una seduta
semicircolare in graniglia di marmo ed una piazzola pavimentata in cotto,
così come un percorso che unisce il parcheggio all’entrata pedonale da via
Vittorio Veneto. Questa entrata vuole essere anche e soprattutto una
piccola zona di sosta davanti alla lapide commemorativa di Luciano Messori,
l’unico elemento che sopravviverà alla demolizione della Casa del Popolo”.
Luciano Messori era nato a Fiorano nel 1925, secondo di 11 figli. Frequenta
a Sassuolo le scuole medie per l’avviamento professionale. Partigiano
aggregato alla brigata Costringano, raggiunge gli Alleati oltre il fronte e
combatte con loro gli ultimi cinque mesi. Viene assunto come impiegato
avventizio presso l’Ufficio Ragioneria del Comune di Fiorano, ma nel 1951 è
licenziato. Diventa operaio ma il 13 maggio 1956, mentre partecipa alla
costruzione della Casa del Popolo, muore per folgorazione. La Casa del
Popolo verrà inaugurata il 19 agosto 1956 e a lui dedicata. Vi trovano sede
le sedi del Partito Comunista Italiano, del Partito Socialista Italiano e
della Camera del Lavoro, locali per attività ricreative e una vasta sala
destinata a riunioni. L’Unità del 17 agosto 1956 la descrive come opera
dello “sforzo e del sacrificio sia dei compagni che di tutta la popolazione
democratica fioranese”.
Protetta posteriormente da una stele di cemento martellinato e
superiormente da una piastra ellittica, la lapide a Luciano Messori viene
incorporata in un muro, di cui marca l’inizio, e che è il vero elemento
forte e più vistoso di tutto il progetto.
Per rafforzare l’immagine di solidità che questo muro vuole comunicare così
come l’idea di legame con le tradizioni costruttive locali, la lunghezza di
questo è scandita da lesene-contrafforti inclinate di mattoni mentre il
basamento è sottolineato da uno zoccolo pure inclinato e che a man mano che
il muro si alza, a sua volta si fa proporzionalmente più evidente. Il
limite superiore è definito da una copertina anch’essa di cotto.
La capienza totale del parcheggio è di 24 posti auto standard più un posto
per portatore di handicap come prescritto dalle normative. Interventi di
riqualificazione riguardano l’illuminazione pubblica, i marciapiedi, le
campane per la raccolta differenziata che saranno parzialmente nascoste.
L’intervento consente di valorizzare urbanisticamente una porta di accesso
a Fiorano che svolge sempre più un ruolo centrale, sociale e pubblico, con
numerosi centri e funzioni nelle sue prossimità, mentre sulla collina
emerge Villa Vigarani con le sue eleganti architetture. Ai suoi piedi le
“Case dell’Arte”, un tempo fattorie della villa e oggi destinate alle
associazioni fioranesi e poi il centro commerciale, piazza Salvo
d’Acquisto, le scuole Ferrari, il campo di calcio Cuoghi, la caserma, il
parco XXV Aprile, l’asilo nido e la scuola materna, Villa Cuoghi.